Taxi, è ancora sciopero selvaggio. Appello di governo e sindacati

17 Feb 2017 16:38 - di Francesco Severini

Auto bianche introvabili ancora oggi, dopo la protesta, ieri, dei tassisti ai quali i  sindacati stanno chiedendo di riprendere il servizio per protestare nelle forme previste e per evitare disagi agli utenti. Ma la categoria, che giudica indigeribile l’emendamento al milleproroghe considerato a favore di una app come Uber e dei noleggiatori con conducente, non vuole sentire ragioni e anche oggi trovare un taxi è un’impresa, soprattutto a Roma e Milano.

Bittarelli: un fermo di questo genere crea solo disagi

“Stiamo invitando tutti a riprendere servizio, ma ci sono alcune difficoltà”, sottolinea  Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi. “Noi ci siamo attivati per ottenere una convocazione da Delrio e abbiamo ottenuto un tavolo tecnico, vedremo i risultati e poi il 22 faremo un’assemblea per decidere insieme cosa fare – prosegue – Quella dei tassisti è stata una protesta spontanea perché la categoria subisce la crisi, l’abusivismo dilagante e l’aggressione da parte delle multinazionali. Così quando è arrivata la notizia dell’emendamento nel milleproroghe c’è stata una reazione, i tassisti si sono sentiti traditi. Noi stiamo facendo di tutto per farglielo capire: un fermo così non serve e crea solo disagi agli utenti. Noi siamo contrari”.

L’appello di sindacati e governo

Anche Alessandro Atzeni di Uiltrasporti Lazio, sottolinea: “Già ieri abbiamo scritto ai nostri iscritti chiedendo di ripristinare il servizio. Ma si vedono purtroppo pochi taxi in giro. L’auspicio è che i tassisti usino responsabilità: c’è il momento della lotta e il momento di ragionare e stare calmi”. 

Di “situazione ingovernabile” parla Riccardo Cacchione dell’Usb settore taxi nazionale: “Alcuni colleghi spontaneamente non hanno ripreso completamente il servizio – osserva – Difficoltà ci sono soprattutto a Roma e Milano. Stiamo invitando i tassisti a protestare nelle forme legalmente garantite e al tempo stesso, vista la difficoltà, ci stiamo attrezzando per garantire i servizi essenziali rispetto alle utenze deboli, come per gli ospedali e i portatori di handicap”. “Sappiamo che c’è una normativa sul diritto di sciopero, ma la responsabilità non è solo la nostra, abbiamo invitato i colleghi a tenere conto delle regole e a protestare nelle modalità opportune – precisa – ma non è facile farlo perché la controparte si è mossa in modo scorretto e ci ha convocato tra quattro giorni invece che immediatamente”.

Un appello ad assicurare il servizio è giunto anche dal viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini. “Il governo – dice – sarà al tavolo con la disponibilità a trovare la soluzione per un percorso che regolamenti la materia”. 

Esposto del Codacons

Il Codacons ha intanto presentato un esposto alle Procure di Roma, Milano e Torino in merito allo sciopero dei tassisti  che ha portato alla sospensione improvvisa del servizio, e che sta proseguendo anche in queste ore. ”La protesta dei tassisti – si legge nella denuncia dell’associazione – per come si è svolta e senza essere stata annunciata e preavvisata, ha comportato un gravissimo pregiudizio alla collettività e all’utenza dei taxi, privata di un servizio pubblico. Pertanto, anche se si volessero condividere le ragioni dei lavoratori, è indubbio che le forme di protesta devono svolgersi nel pieno rispetto e a garanzia dei servizi pubblici essenziali”.

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