Sesso di Stato, si dimette il direttore dell’Unar. Centrodestra: “Non basta, deve chiudere”

21 Feb 2017 9:39 - di Gabriele Alberti

Si è dimesso il direttore dell’Unar, Francesco Spano, un atto dovuto, ma non basta Tutto il centrodestra compatto chiede la chiusura di un ente che finaziava con soldi pubblici festini e prostituzione gay. La notizia delle dimissioni è arrivata dopo le polemiche scatenate dal servizio tv delle Iene dal quale emergerebbe un uso improprio dei fondi assegnati da Palazzo Chigi all’Unar, in particolare il finanziamento a un’associazione gay che organizzava sesso a pagamento. Le dimissioni del direttore – il 39enne avvocato toscano, da un anno alla guida dell’Unar, sono avvenite dopo essere stato convocato a Palazzo Chigi dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi; poco dopo è arrivata la comunicazione del passo indietro. 

L’Unar deve essere chiuso oggi stesso

Il caso ha sollevato un polverone politico, con richieste di dimissioni e chiarimenti da FdI, Lega, centrodestra e M5S. Fratelli d’Italia chiede la chiusura dell’Una. “Chiediamo che l’Unar, il sedicente ‘Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali’ della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, aveva chiesto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, “venga chiuso oggi stesso. L’Italia non ha alcun bisogno di un ‘ufficio’ che con una mano finanzia un’associazione gay nei cui circoli si consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l’altra scrive lettere ai parlamentari per censurare il loro pensiero”. “Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagare lo stipendio a dei signori, come il direttore dell’Unar Spano, che in evidente conflitto d’interessi assegnano decine di migliaia di euro di soldi pubblici ad associazioni di cui sono soci. Fratelli d’Italia presenterà  un’interrogazione urgente al Governo per chiedere la chiusura immediata dell’Unar . Sulla stessa lunghezza d’onda Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega in Senato, e il senatore di Forza Italia Lucio Malan che annunciano interrogazioni parlamentari. “Su questa cosa – afferma l’esponente della Lega – stavamo lavorando anche noi, pare che l’ente che si occupa delle discriminazioni, l’Unar, avrebbe finanziato una serie di associazioni contro la discriminazione. Una di queste associazioni ha delle sedi in cui si fanno i festini, ci sono delle dark room, ci sono anche episodi di prostituzione”.

Malan: “Da tempo l’Unar agiva fuori dalla legge”

“Non c’era bisogno del servizio delle Iene – sostiene Malan- per sapere che da tempo l’Unar agisce al di fuori della legge, occupandosi soprattutto di questioni LGBT, quando la legge che lo istituisce parla solo di rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o l’origine etnica. L’orientamento sessuale non è una razza o una etnia e pertanto tutte le attività dell’Unar in questo settore sono al di fuori della legge. Grazie alle Iene però, oggi sappiamo che cospicui finanziamenti sono stati concessi a una associazione che, a quanto ampiamente documentato dalla trasmissione televisiva, gestisce un locale a scopo di lucro, dove si pratica in grandissima prevalenza sesso, in forma collettiva, a pagamento”.

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