Rubavano l’incasso, sigarette e gratta e vinci: sgominata banda di romeni

3 Feb 2017 14:31 - di Martino Della Costa

Usavano la tecnica della spaccata, entravano in un bar tabacchi, depredevano l’incasso e poi, non ancora appagati, si attaccavano ai valori bollati e ai pacchetti di sigarette e perché no?, anche ai “gratta e vinci” e ai diversi tipi di biglietti della fortuna. Per questo la banda sgominata in Toscana dopo aver messo a segno numerosi colpi in altrettanti locali della regione, è stata ribatezzata dalle stesse forze dell’ordine, la “banda del gratta e vinci”. E allora, sarebbero 5 i componenti della banda, accusati di associazione a delinquere e ricettazione per aver eseguito tra i mesi di ottobre e dicembre 21 furti tra Firenze, Siena, Pistoia, Lucca e Grosseto. Per ora sono stati arrestati quattro di loro, cittadini romeni di età compresa tra i 19 e i 32 anni, mentre un quinto è ancora ricercato. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Scandicci (Firenze), a conclusione di una complessa e articolata attività investigativa, hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti quella che è stata riconosciuta essere un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in bar, edicole, tabaccherie e concessionarie di auto, nonché alla ricettazione di quanto rubato.

Sgominata banda del “gratta e vinci”

L’indagine dei carabinieri della compagnia di Scandicci era partita alla fine dell’ottobre scorso quando, a seguito di una serie di furti commessi tra la fine di settembre ed i primi giorni di ottobre, erano stati registrati diversi colpi, ai danni di numerosi esercizi commerciali, per lo più bar, distributori di carburante, edicole e tabaccherie: tutti avevano in comune la particolarità della tecnica della spaccata adottata. Anche per questo sin da subito gli inquirenti, diretti dalla Procura della Repubblica di Firenze (titolare dell’inchiesta il pm Ester Nocera), hanno intuito che per tutti i furti commessi vi era un filo conduttore unico, tale da far presupporre che gli stessi fossero stati portati a termine da un’unica banda. I primi accertamenti svolti hanno permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione, composta da soggetti, tutti di origine romena, dedita e specializzata in questo tipo di
reati. Al termine dell’indagine ben 21 sono i furti che i carabinieri sono riusciti a ricondurre alla banda. Senza tralasciare i furti di autovetture, commessi direttamente negli autosaloni della provincia fiorentina, che dovevano poi essere utilizzate per compiere i colpi negli esercizi commerciali.

Il filo conduttore dell’indagine dei carabinieri

Del resto, l”indagine ha permesso di ricostruire il ben collaudato modus operandi della banda: in pratica consisteva nell’utilizzo di un’auto “pulita”, con targa straniera, che veniva usata per effettuare i sopralluoghi nel territorio e individuare gli obiettivi da colpire e, successivamente, la notte del colpo, come staffetta e vedetta durante la commissione materiale dei furti con spaccata. Le auto rubate servivano in alcuni casi, oltre che per gli spostamenti e la fuga, anche come “ariete” per abbattere le porte e le inferriate dei locali quando queste resistevano ai colpi inferti con tombini di ghisa o cemento reperiti per strada. Inoltre, in alcuni degli episodi accertati, in cui i negozi erano difesi da inferriate, i malviventi hanno strappato le grate legandole con delle funi a furgoni, sempre provento di furto. Non a caso, allora, durante l’indagine sono stati recuperati numerosi autoveicoli, oltre 15 tra auto e furgoni, che erano stati rubati in concessionarie e autocarrozzerie. 

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