Meningite, è morta l’insegnante di Milano. La Regione: «Non c’è allarme»
È morta l’insegnante dell’Istituto superiore Curie Sraffa di Milano, ricoverata l’8 febbraio in gravi condizioni per una meningite da meningococco. La donna era all’ospedale San Paolo, i cui sanitari hanno confermato il decesso per sepsi.
La professoressa era apparsa subito grave
L’insegnante, 55 anni, sposata con figli, era apparsa subito grave. «Era arrivata in ospedale in condizioni già molto critiche con gli organi più importanti compromessi», ha riferito l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, porgendo le proprie condoglianze alla famiglia della donna. E rassicurando le famiglie degli studenti dell’istituto in cui insegnava, frequentato da 800 alunni. «Metteremo in campo tutte le azioni necessarie per garantire l’incolumità dei ragazzi», ha spiegato l’assessore, confermando che «la profilassi per le persone venute a contatto con la donna purtroppo deceduta è già stata avviata e che verrà fatta ad ampio spettro».
Al lavoro per scoprire il ceppo della meningite
«Siamo in attesa dei riscontri degli esperti per procedere di conseguenza a un eventuale ampliamento dei contatti da sottoporre a profilassi», ha quindi aggiunto Gallera, chiarendo che «non abbiamo ancora notizia del ceppo di meningococco che ha causato la morte dell’insegnante milanese, gli esami sono ancora in corso». «Mi preme ribadire ancora una volta – ha detto ancora Gallera – che il sistema di sorveglianza regionale delle malattie infettive permette di identificare e controllarne efficacemente lo sviluppo. E che per quanto riguarda il meningococco non vi è alcuna emergenza o epidemia».