Il tesoro del Duce nel caveau. Ora il governo s’impegna a riesumarlo
Giace nel caveau della Banca d’Italia a Roma, dentro sacchi di juta abbandonati, il tesoro “dimenticato” di Benito Mussolini. La notizia è nota da un anno ma ora il governo ha assicurato al senatore del gruppo misto Giuseppe Vacciano un intervento – come riporta Lettera43 – per velocizzare le procedure e portare a compimento la valutazione e catalogazione dei reperti e dei dossier di quello che più che un tesoro è materiale buono per gli storici.
In che consiste il “tesoro”
In che cosa consiste questo “bottino” che dovrebbe essere ospitato in un museo più che in caveau? Oltre a collari e medaglie,” alcuni in esemplari unici come la placca d’oro e brillanti dell’Ordine dell’Aquila Tedesca (prodotto in un singolo esemplare per il Duce), ci sono anche beni confiscati ai Savoia, oltre a titoli azionari della Baghdadbahn (ferrovia Berlino – Costantinopoli – Baghdad) e la documentazione relativa al “prestito Morgan” con cui l’omonima banca americana nel 1925 finanziò lo stesso Mussolini con circa 150 milioni di dollari”. E ci sono poi altri trecento plichi da aprire e visionare.
La commissione istituita nel 1978
La storia di questo materiale ancora da esplorare e valutare è incredibile: una commissione fin dal 1978 avrebbe dovuto accertarne il valore e la consistenza. Ma “da allora il lavoro rimase sostanzialmente fermo fino al 2006, quando la ragioneria generale dello Stato tornò sul materiale facendo la ricognizione di 63 plichi”.
Di qui la denuncia di Giuseppe Vacciano cui il governo avrebbe assicurato appunto, in risposta all’interrogazione, un veloce intervento.