“Er sinnaco de Roma nun se tocca”. Grillo difende la Raggi in romanesco
Non può non difenderla e prende in prestito il romanesco. Il genovese Beppe Grillo si affida alla lingua di Trilussa per la sua arringa a favore di Virginia Raggi. «Er sinnaco de Roma nun se tocca». In romanesco e in versi. Così, sul suo blog il leader dei Cinquestelle ripropone il componimento poetico che un utente ha pubblicato come commento sulla pagina Facebook della sindaca di Roma.
Grillo: er sinnaco de Roma nun se tocca
«Dar primo giorno dopo l’elezzione, l’hanno accerchiata dandoje er tormento, io ciò ‘n idea de tutta a situazzione, s’è messa contro quelli der cemento – recita il componimento – Sò entrati prepotenti ner privato, vorebbero costrignela a la resa. Quarcuno ha fatto i conti e s’è sbajato, l’ho vista stanca e quarche vorta tesa. È stata troppo ingenua davvero ha fatto quarche erore e chiesto scusa, quello che dice sò ch’è tutto vero da oggi l’hanno messa sotto accusa». La “poesia” continua ammettendo che la situazione è messa male, il nervosismo è alle stelle complici, neanche a dirlo, i giornali e i «giornalisti de regime palazzinari, burocrati e banchieri». Accanto alla storia teoria del complotto dei poteri forti, il fan grillino sfodera una certezza cristallina nell’onestà della sindaca, «Virginia è onesta e pure preparata…». I popolo – insomma – ha capito di chi deve fidarsi anche se tutti gli altri sono schierati la sindaca grillina farà tornare i conti in ordine. «Er sinnaco de Roma nun se tocca, er popolo ha votato e nun se pente. In verità ve dico: “puliteve la bocca”», si conclude il componimento pubblicato sul blog di Grillo. La sindaca, come sempre, sembra cadere dalla nuvole. Ringrazia, elude i post al vetriolo che impazzano sul web e sorride. «Tra i tanti commenti di affetto di queste ore ho trovato questo che mi ha fatto sorridere – scrive su Facebook la Raggi – vi ringrazio tutti e
vi assicuro che tengo la barra dritta e vado avanti per Roma».