È rivolta contro Napolitano. Meloni: «Non conosce l’art 1 della Costituzione»

1 Feb 2017 17:02 - di Carmine Crocco

È rivolta contro Giorgio Napolitano, che è intervenuto nel dibattito sulle elezioni dichiarando la sua contrarietà all’ipotesi di una fine anticipata della legislatura. Contro il senatore a vita si sono levate voci di protesta da Fratelli d’Italia, Lega  e M5S.   «Per Giorgio Napolitano nei “Paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale”. Traduzione: dopo Monti,  Letta e Renzi ci teniamo fino al 2018 il quarto governo di fila non  scelto dagli italiani. Vergogna! Basta con gli inciuci di palazzo, coi voltagabbana e i prestanome di qualcuno: il popolo sovrano vuole  votare ora e scegliere un governo che faccia i suoi interessi  #elezionisubito». Lo scrive Giorgia Meloni su Facebook . Poi la presidente di Fratelli d’Italia torna sull’argomento con questa nota: «Io dico che nelle democrazie normali il  potere appartiene al popolo e a maggior ragione in Italia, perché questo dice l’articolo 1 della nostra Costituzione. Penso che una  persona che abbia fatto il Presidente della Repubblica che non conosce la Costituzione si dovrebbe vergognare».

Altrettanto duro il tweet Alessandro Di Battista: «In un Paese civile non ci sarebbe il  quarto governo, di fatto, non passato per le elezioni. #Napolitano».  

Sul fronte della Lega, dopo il durissimo attacco di Salvini a Napolitano,  interviene anche Roberto Calderoni «Napolitano sostiene che in un Paese civile si vota alla scadenza naturale della legislatura? Caro presidente  emerito in tutti i Paesi civili i cittadini scelgono chi deve  governarli con il proprio voto, ci dica in quale Paese civile ci sono  quattro premier consecutivi non votati dal popolo ma scelti dal  palazzo? In quale paese civile è dal 2011 che non c’è un premier  scelto dal popolo? E già che ci siamo in quale Paese civile un ex presidente della Repubblica continua a voler fare il presidente in  carica?». 

Da alcuni esponenti della maggioranza sono venute parole di difesa di Napolitano dall’attacco di Salvini. «Le ingiurie contro il Presidente Napolitano sono ricorrenti e gratuite, ma non per questo si può far finta di niente». Così in una nota il  senatore del Pd Vannino Chiti. Sullo staso tono il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini: «Per il Pd sono inaccettabili e offensive  le parole di Salvini contro il presidente Napolitano». 

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