Discarica Bussi, fu disastro colposo aggravato. Ribaltata la sentenza del 2014

17 Feb 2017 19:30 - di Redazione

La Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila ha condannato per disastro colposo aggravato gli imputati del processo sulla megadiscarica dei veleni della Montedison di Bussi sul Tirino nel Pescarese. E’ stata così ribaltata la sentenza del 2014 con la quale la Corte d’Assise assolse i 19 imputati dall’accusa di aver avvelenato le falde acquifere, mentre il reato di disastro ambientale era stato derubricato in colposo e, quindi, prescritto.
In merito al reato di disastro colposo la Corte aquilana, nel riconoscere le aggravanti nei confronti di alcuni imputati, ha di fatto interrotto la prescrizione del reato. La sostanziale modifica della sentenza di primo grado ha prodotto, secondo quanto letto dal presidente della Corte d’Assise, Luigi Catelli, risarcimento danni e provvisionali a carico degli imputati quantificati in milioni di euro.

Nel frattempo uno dei difensori dei 19 imputati, l’avvocato Alecci del foro di Milano ha comunicato alla corte l’avvenuto decesso dell’imputato Vincenzo Santamato, che si occupava di sicurezza ambientale in Ausimont.

Dieci anni fa casualmente una ruspa scoprì le sostanze inquinanti nella zona e cominciò l’inchiesta che portò in tribunale i dirigenti della Montedison. Un disastro ambientale che divenne presto un caso nazionale: la sentenza della Corte dìAssiste ha stabilito ora che si trattò di avvelenamento colposo delle acque. 

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