Coldiretti, tra sisma e maltempo è strage di animali: 10.000 bestie morte

23 Feb 2017 10:46 - di Lorenza Mariani

Una vera e propria strage di animali: il terremoto ha davvero pesantemente infierito su allevamenti e allevatori, produzioni agricole e coltivatori diretti, e oggi la conta dei danni – che la Coldiretti ha comunque sempre resocontato, passo dopo passo, aggiornandola anche ai danni provocati dalla straordinaria ondata di maltempo che si è abbattuta specialmente sul centro Italia – è arrivata alla considerevole cifra di oltre 10.000 bestie sacrificate dagli eventi sismici e metereologici.

Coldiretti denuncia: tra sisma e maltempo è strage di animali

E allora, in sei mesi di scosse si conta una vera strage con oltre diecimila animali morti, feriti e abortiti nelle aree del terremoto per l’effetto congiunto delle scosse e del maltempo, che hanno fatto crollare le stalle e costretto gli animali al freddo e al gelo, con morti, malattie e diffusi casi di aborto. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del terremoto a sei mesi dal quel terribile 24 agosto, dal quale si stima che non più del 15% degli animali “sfollati” possono essere ospitati nelle stalle provvisorie annunciate. Gli allevatori, sottolinea la Coldiretti, non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore sopravvissuti, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti, mentre si è ridotta del 30% la produzione di latte per lo stress provocato dal freddo e dalla paura delle scosse. Occorre colmare i ritardi accumulati nella realizzazione delle nuove stalle ma anche completare gli allacci della luce e dell’acqua nelle strutture già consegnate. Vanno peraltro denunciati, precisa la Coldiretti, i problemi tecnici rilevati sulle stalle mobili già realizzate, tra allagamenti, qualità dei materiali e inadeguatezza di alcune soluzioni. Solo in questo modo sarà possibile consentire l’ingresso degli animali e fermare la strage di mucche e di pecore costrette per mesi a restare al freddo. Ma serve anche, sostiene la Coldiretti, l’arrivo dei fondi annunciati per dare ossigeno alle imprese agricole strette fra danni, crollo della produzione e calo del mercato.

Le iniziative per salvare allevatori e agricoltori

Anche per l’effetto terremoto l’agricoltura è stato l’unico settore che ha fatto registrare un calo congiunturale del valore aggiunto nell’ultimo trimestre del 2016. Sono migliaia le aziende agricole nei territori terremotati dei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove c’è una significativa presenza di allevamenti con oltre 100.000 animali tra mucche, pecore e maiali, secondo una stima della Coldiretti che sottolinea anche la presenza di un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo. Il crollo di stalle, fienili, caseifici e la strage di animali hanno limitato l’attività produttiva nelle campagne mentre lo spopolamento ha ridotte le opportunità di mercato. In conclusione, dunque, sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative, tra le tante anche quelle organizzate assieme all’Associazione Italiana Allevatori e ai Consorzi Agrari che hanno consentito, per esempio, la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. Eppure, nonostante tutto, ancora non basta…

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