Berlusconi va a cena “in segreto”con Emiliano. “Ma davvero vi dividete?”
Silvio Berlusconi non è uno abituato a restare alla finestra per godersi il panorama. Così alla vigilia della direzione decisiva del Pd che si arrovella sull’ipotesi di una scissione, l’ex premier vorrebbe scrivere un pezzetto di sceneggiatura. Non è un caso se qualche giorno fa, come racconta il Corriere della Sera, “solo” per testare il campo avversario, il Cavaliere sia andato a cena con Michele Emiliano, il principale competitor di Matteo Renzi alla segreteria del Nazareno.
Berlusconi a cena con Emiliano
L’incontro riservato (l’invito sarebbe partito dal governatore pugliese) è raccontato dal quotidiano milanese, informato di alcuni particolari. La cena si è consumata in un’abitazione romana, quattro coperti a tavola padroni di casa compresi. Il menu è rimasto segreto ma l’oggetto della chiacchierata è chiaro: Berlusconi voleva sapere, da un personaggio informato in prima persona come Emiliano, se la scissione dem fosse davvero una realtà o solo un’ipotesi di scuola. Dall’eventuale fuoriuscita della minoranza capitanata da D’Alema dipendono, infatti, gli scenari e gli equilibri politici prima del voto, quando sarà. Nel corso della chiacchierata Emiliano lo avrebbe rassicurato. “Io non me ne andrò mai», avrebbe detto il governatore della Puglia, durissimo nei confronti di Renzi, ma impegnato a tessere la tela diplomatica per evitare il trauma. Se resterà davvero lo si saprà solo al termine di una domenica al cardiopalma, ma certamente aver riunito in un teatro romano gli antagonisti del rottamatore ha il sapore di un’esibizione muscolare.
Il Cavaliere teme la scissione
Resta l’incontro conviviale, per alcuni versi sorprendente. Emiliano è per il Cavaliere un avversario che lo ha sempre rispettato a differenza di altri che lo hanno deluso, ha fatto capire l’ex premier. Il riferimento polemico è a Renzi che lo ha “trascinato” nel famigerato Patto del Nazareno per poi “tradirlo” nella partita a scacchi del Quirinale. La cena con il candidato alla segreteria che per primo a sfidato Renzi è un segnale preciso. Negli stop and go di Berlusconi nei confronti del governo nell’incertezza sul da farsi in casa propria, Berlusconi tende la mano, almeno all’apparenza, alla sinistra che vuole discontinuità. Il Cavaliere, con molta probabilità, farà il tifo perché il governatore della Puglia scali il Pd e d eviti la scissione che produrrebbe uno spostamento di Renzi su posizioni di centro che indebolirebbero Forza Italia.