«Ai mondiali di wrestling nessun atleta Usa»: ripicca dell’Iran contro Trump
Lo sport viene coinvolto nelle “vicende presidenziali” americane. E spunta una sorta di boicottaggio. L’Iran ha vietato l’ingresso atleti statunitensi per i mondiali di wrestling, in programma a Kermanshah il 16 e 17 febbraio. Sono stati negati i visti in risposta alla decisione del presidente Usa, Donald Trump, sull’ingresso dei cittadini iraniani negli States.
L’Iran risponde a Trump con il wrestling
Secondo l’agenzia di stampa Irna, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Bahram Ghasemi ha spiegato che il caso è stato oggetto di una commissione speciale, ma che «siamo stati sfortunatamente costretti a compiere questo passo, in base agli ultimi sviluppi». La decisione iraniana suona come una risposta all’ordine esecutivo firmato dal presidente americano Donald Trump con il quale si vieta l’ingresso negli Stati Uniti per almeno 90 giorni di cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana, compreso l’Iran.
«Non abbiamo altra scelta»
Teheran aveva annunciato misure di ritorsione e, secondo Ghasemi, «Trump non ci ha lasciato altra scelta». Il wrestling è estremamente popolare in Iran e negli Stati Uniti. Lottatori americani hanno gareggiato dal 1998 al Takhti Cup a Teheran dopo un’assenza di quasi venti anni. Da allora, gli americani hanno partecipato per ben quindici volte a competizioni di wrestling in Iran. Anche i lottatori iraniani, dal 1990, hanno partecipato per sedici volte a competizioni negli Stati Uniti come ospiti di Usa Wrestling.