Berlusconi lancia la commissione per scegliere i sindaci: la guiderà Matteoli

12 Gen 2017 17:22 - di Redazione

La primavera è già alle porte e Silvio Berlusconi prepara la sua offensiva per gli enti locali con una commissione incaricata di scegliere i migliori nomi da candidare alle amministrative, con l’obiettivo di ricompattare il centrodestra. “In  vista della tornata elettorale che si terrà nella primavera del 2017  – si legge in una nota di Fi- il presidente Silvio Berlusconi ha nominato una commissione che collaborerà con gli alleati del centro-destra per individuare i migliori candidati a sindaco che siano espressione di tutta la coalizione”. Una commissione, coordinata dal senatore Altero Matteoli, che “sarà composta dai presidenti dei gruppi parlamentari o dai loro vice, dal segretario della Conferenza dei coordinatori regionali, dai singoli presidenti di Regione e dai coordinatori regionali di volta in volta interessati e dai responsabili nazionali dei settori competenti”. Le  “proposte della Commissione saranno convalidate dal presidente Berlusconi”. Matteoli si prepara a ricevere l’incarico con gratitudine: «Ringrazio il presidente Silvio Berlusconi per la fiducia. Metterò ancora una volta la mia esperienza a disposizione del partito, in vista di una tornata elettorale importante in cui si rinnoveranno numerose amministrazioni comunali. Sin dalla prossima settimana mi dedicherò, insieme con i colleghi della commissione, anche a questo impegno».

Salvini: oggi siamo lontani da Berlusconi

Nel giorno in cui Forza Italia inizia a ragionare sul futuro del centrodestra, Matteo Salvini frena: «Berlusconi? Oggi siamo lontanissimi. Parla bene di Prodi, di Renzi e Gentiloni, vota il salvabanche, 20 miliardi regalati. Non è il Berlusconi che ricordavo, quello che inciucia», dice il leader della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24. «A livello locale – dice Salvini – le cose con Forza Italia le facciamo. Ma a livello nazionale non possiamo riproporre agli italiani una cosa che non siamo riusciti a fare 20 anni fa, perché ci riderebbero dietro. Se Berlusconi non condivide il nostro programma per uscire dall’Euro, controllare la moneta e i confini, un’alleanza è impossibile».

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