Siria, Cremlino contro Downing Street: non avete inviato neanche una coperta

3 Dic 2016 11:00 - di Bianca Conte

Cremlino contro Downing Street: è botta e risposta, molto poco british, ma assay dry, tra Mosca e Londra su quella che è ormai diventata la querelle diplomatica degli aiuti umanitari nella martoriata Siria. E così, al termine di giornate di recriminazioni e giustificazioni nel segno delle reciproche accuse, nelle ultime ore Mosca – uscita dal sentiero dello scambio di vedute istituzionale accorto – ha formalmente puntato il dito contro Downing Street accusando la city di essere ormai «accecata di russofobia» quando – in pieno contrattacco – Mosca non può non rilevare: «In Siria? Voi non avete inviato nemmeno una coperta»… 

Siria, Cremlino contro Downing Street

Proprio così, niente interlocuzioni o giri di parole istituzionali in sconto: il Cremlino redarguisce il Regno Unito e lo accusa di non aver inviato nemmeno un grammo di farina o una singola coperta ad Aleppo sin dall’inizio del conflitto siriano. Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov non accetta tirate d’orecchio in materia di aiuti alla Siria, e rispondendo a Downing Street – secondo cui la Russia avrebbe fermato gli aiuti alla città assediata – replica piccato: «Sembra proprio che il governo britannico abbia perso la visione oggettiva di ciò che sta accadendo in Siria a causa della russofobia», quando il Regno Unito assurto al ruolo di “grillo parlante” che attacca e denuncia, ma poi non ha fin qui inviato «un solo grammo di farina, qualsiasi medicinale o coperte per aiutare la popolazione civile ad Aleppo nell’intero arco del conflitto siriano». Di più: rincarando la dose della polemica diplomatica internazionale, Mosca aggiunge anche che, qualora il governo britannico volesse davvero inviare aiuti umanitari ai residenti dei quartieri orientali di Aleppo, ci sarebbero le condizioni per farlo: basterebbe limitarsi ad indicare «dove sono questi aiuti». Se, invece, questi generi di rpima necessità da spedire in Siria «non ci sono, allora che il governo britannico non ostacoli gli altri», ha proseguito Konashenkov.

Gli aiuti umanitari ad Aleppo 

Secondo il quale, oltretutto, dal 28 novembre le truppe siriane hanno liberato quasi la metà dei quartieri di Aleppo dai militanti terroristi e ribelli. E allora, fanno sapere dal Cremlino, «più di 90.000 civili sono stati salvati» in quelle aree, ha sottolineato il portavoce citando i numeri del ministero della Difesa russo. E ancora: «Oltre 28.000 civili, tra cui 14.000 minori, hanno lasciato i quartieri controllati dai ribelli della zona orientale di Aleppo», ha aggiunto Konashenkov, concludendo poi allusivamente che: «In tutto questo tempo, gli abitanti dei quartieri orientali di Aleppo hanno ricevuto aiuti umanitari, medicine e vestiti caldi ogni giorno, sia dal Centro Russo per la Riconciliazione che dal governo siriano». E Londra, cosa avrà fatto nel frattempo? Siamo certi che la risposta di Dowing Street non tarderà ad arrivare…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *