Identikit di un cybercriminale: ecco quanto può arrivare a guadagnare
Solitario. Quasi sempre con una fedina penale pulita. E in azione per la maggior parte della volte in veste di classico “cane sciolto” che non opera in una struttura e non fa riferimento a un vertice. Ma, soprattutto, un prototipo virtuale che può contare su concreti guadagni mensili. È questo l’inquietante identikit del cybercriminale tipo, tracciato e aggiornato da una ricerca pubblicata dalla società Recorded Future, che stila uno spaccato dello scenario dominato da pirati e banditi informatici, compresi i suoi aspetti finanziari.
Quanto guadagna un cybercriminale?
E allora, partendo dalla domanda: «Quanto guadagna un cybercriminale?», lo studio di settore, analizzati calcoli e proiezioni, visionato raffronti e indagato diverse possibilità, stabilisce che, mediamente, un fuorilegge del web può arrivare ad intascarsi da 1.000 a 3.000 dollari al mese e che, tra i tanti, uno su cinque raggiunge punte di oltre 20.000, arrivando persino a picchi di compenso pari a 200.000 dollari. I dati numerici del rapporto pubblicato dalla società Recorded Future rappresentano preziose informazioni emerse durante attività di investigazioni della società, che si è intrufolata in un forum online di “addetti ai lavori”. E allora, circa duecento criminali informatici in forma anonima sono rientrati nel sondaggio.
L’identikit aggiornata del cybercriminale
«Il 20% dei cybercriminali guadagna oltre 50.000, e può sfiorare picchi di oltre 200.000 dollari al mese. Non sono ricavi, ma è puro profitto», spiega Andrei Barysevich di Recorded Future. La ricerca, inoltre, traccia una sorta di fotografia del cybercriminale. In alcuni casi è collegato ad una struttura dove c’è un capo, ma per la maggior parte agisce in solitaria, con tanto di fedina criminale pulita e magari con alle spalle un lavoro stabile. Di più: dati, raffronti e incrocio delle informazioni, ci dicono che molto probabilmente il cybercriminale ha iniziato questa attività al college e la continua in età più adulta. E che, aggiungiamo noi, di sicuro non c’è un ufficio di collocamento o una rappresentanza sindacale a cui far riferimento…