Lapo e i giovani mostri italiani: abuso di cocaina e famiglia inesistente

1 Dic 2016 17:26 - di Carlo Ciccioli

Il caso del giorno è quello di Lapo Elkann, arrestato a New York per aver simulato un sequestro per ottenere, pronta cassa, 10 mila dollari dalla famiglia, spesi insieme a molti altri soldi che si era portato appresso, per una due giorni di bagordi sessuali a Manhattan consumando alcool, marijuana e cocaina con una transgender di 29 anni, noleggiata apposta per un’avventura di fuoco. Fa notizia perchè è un Agnelli.

Ugualmente notizia, ma un pò meno, quella dei due giovani, Marc Prato e Manuel Foffo, sempre pieni di cocaina, che poco tempo prima a Roma hanno seviziato e ucciso efferatamente a martellate un ragazzo, per vedere l’effetto che fa, al termine di più notti di eccessi sessuali tra loro.  Non c’è da dimenticare la coppia maledetta dell’acido di Milano che anch’essi, sempre in condizione di eccessi, hanno sfregiato per sempre con l’acido più giovani per colpe legate a precedenti contatti affettivi e/o sessuali. Ma come non ricordare anche il caso del giovane Avvocato Luca Varani (casualmente omonimo della vittima dei due gay di Roma), che anche lui ha fatto sfregiare orribilmente con l’acido l’ex fidanzata, colpevole di averlo lasciato dopo la notizia che lui aspettava un figlio da un’altra relazione.

Fin qui parliamo dei cosiddetti ambienti bene, ma potremmo andare avanti con casi che hanno fatto minore scalpore perchè appartenenti a famiglie meno in vista, magari anche modeste o addirittura povere, che sulla spinta di uso di hashish (dalla lingua araba “assassino” in quanto sostanza che veniva usata per favorire i delitti), cocaina o droghe varie o semplicemente per condotte abnormi, compiono atti agghiaccianti senza alcuna giustificazione comprensibile. Per non parlare di tutta la gamma dei delitti nell’ambito delle coppie, delle ex coppie o in famiglia o tra giovani, per vicende assolutamente incomprensibili.

I comportamenti intollerabili e atroci dilagano, anche nella presunta sfera della politica, come stragi senza senso, soprattutto negli Stati Uniti, attentati senza obiettivo specifico, solo per fare del male, o crimini efferati per trarne scarsissimo vantaggio, come rapine ad anziani, a donne sole, a ragazzi, che si concludono con il delitto. Sarebbe da dire la società è impazzita. In realtà in tutti questi casi è fallita la funzione della famiglia, è venuta meno l’educazione familiare, che era la trasmissione generazionale di principi e valori che devono guidare le azioni della nostra vita. Se tutto è possibile, se tutto è accettabile, se tutto si può fare, se esisto solo Io e non hanno valore gli altri, è l’egemonia dell’Io “onnipotente” che vive in quel momento e solo per il trionfo dell’atto esaltante, dove si può fare tutto.

C’è solo il presente e non c’è futuro da vivere, non c’è giudizio sul passato, perchè il “passato non va giudicato”, non c’è futuro da costruire perchè ognuno ” fa quello che gli pare”. “La vita è mia e faccio quello che voglio”, “non rispondo a nessuno perchè nessuno deve pretendere niente da me”, “tutto è lecito e tutto è possibile”. È  il trionfo del nulla e il nulla è l’unica dimensione umana. La reputazione che è l’insieme di tutto ciò che uno ha fatto o si propone di fare, di quello che è stata la sua famiglia non ha senso alcuno. Questo sradicamento è devastante. La filosofia è quella che ognuno è “cittadino del mondo”, senza territorio (una volta si diceva Patria), senza comunità, senza affetti permanenti. Gli affetti si introducono e si rompono in qualsiasi momento. Ce se ne può scordare totalmente. La relazione, che sia affettiva o personale, dura un attimo, dalla mattina alla sera, o quando va bene, un breve periodo. Si dimenticano subito amici, conoscenti, compagni di scuola, colleghi di lavoro, persone con cui si è vissuto insieme a lungo.

L’ideologia moderna è l’annullamento delle relazioni tra le persone, fra le comunità, tra i territori, nelle storie affettive. Per cui è un disastro ovunque e la società è malata e produce dolore e disastri, ansia, estraneità, depressione, magari da contrastare con lo sballo. La prima medicina è il recupero della funzione dei genitori, che devono essere gli educatori dei figli, i quali devono apprendere il sistema delle relazioni interpersonali, etiche e sociali. I buoni comportamenti vanno gratificati e premiati dalla società, i cattivi comportamenti sanzionati pesantemente dalla società prima che dalla legge e dall’applicazione del diritto penale. Perchè la pena in sè non ha valore se non è accompagnata dal giudizio di disvalore collettivo. L’uso disdicevole del proprio corpo, se viene approvato dal sentire collettivo, non può essere condannato dall’opinione pubblica se quella stessa opinione pubblica e i mass-media non sanzionano chi lo pratica. È il caso di pessimi personaggi dello spettacolo che sono idoli proprio perchè assumono pessimi comportamenti e quindi diventano opinion-leaders. Se quei pessimi comportamenti e pessimi personaggi vengono massacrati dall’opinione pubblica ed esposti al pubblico ludibrio, cesserà il cattivo comportamento ed il cattivo insegnamento. Scorretto? No, direi proprio appropriato, da praticare, con giudizio, senza esagerazioni, ma ineludibile. Altrimenti salta tutto. E soprattutto salta la società Occidentale perchè altrove, per esempio nei paesi Islamici, condotte discutibilissime, elevate a regole, fanno sistema e alla fine prevarranno sulla nostra civiltà, condannata ad essere sopraffatta. Poichè invece non vorremmo cancellare tremila anni di storia dell’Occidente, nonchè l’antica storia dell’Oriente ricca di secoli d’oro, dall’antico Egitto alla civiltà Assiro-babilonese, a quella Fenicia a quella Persiana, o Cinese e Giapponese, dobbiamo cambiare cominciando proprio dal recupero del valore della famiglia e delle sue relazioni, come nucleo centrale di una società sana, avanzata e giusta.

 

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