Terremoto, Sos della Coldiretti: sciacalli all’opera sui prodotti agricoli

10 Nov 2016 11:27 - di Redazione

Allarme speculazioni sui prodotti agroalimentari delle zone terremotate con proposte di acquisto di formaggi e altre tipicità a prezzi più che dimezzati rispetto al normale da parte di sciacalli con la scusa di “voler aiutare”. È la denuncia della Coldiretti in occasione della consegna di una casetta di legno ad una famiglia terremotata a Cessapalombo (in provincia di Macerata) da parte di Giorgio Caprari, agricoltore della Coldiretti di Rolo (Reggio Emilia), uno dei paesi epicentro delle scosse che devastarono quattro anni fa il territorio emiliano.

Sos della Coldiretti: sciacalli all’opera

Alcune aziende agricole hanno ricevuto proposte di acquisto “indecenti” per i prodotti colpiti dal sisma, ma anche – sottolinea la Coldiretti –  per gli animali allevati che non possono più rimanere nelle stalle dichiarate inagibili. È evidente il pericolo che gli stessi prodotti – precisa la Coldiretti – possano essere poi rivenduti a prezzo maggiorato approfittando della straordinaria ondata di solidarietà manifestata dagli italiani verso le popolazioni colpite dal sisma. Comportamenti inaccettabili, tanto più considerate le migliaia di richieste giunte in questi giorni su come dare poter il proprio contributo in questo momento difficile». L’arrivo del gelo, ricorda inoltre l’organizzazione dei coltivatori diretti,  minaccia circa 100mila animali che sono stati in molti casi sfollati dalle stalle crollate o rese inagibili, che oltre a soffrire il freddo e lo stress delle scosse, rischiano anche di essere preda di animali selvatici, lupi o degli sciacalli. «Serve una corsa contro il tempo – precisa la Coldiretti –- per dare un riparo alle persone e agli animali con l’arrivo di moduli abitativi e di stalle mobili nella campagne prima che sia troppo tardi». Sono circa 3mila le aziende agricole a rischio nei territori dei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo colpiti con danni strutturali gravi nelle campagne.

Prodotti tipici in pericolo

Tra le tipicità della zona uno dei prodotti più noti è il Pecorino dei Monti Sibillini, ottenuto dal latte dei tanti allevamenti presenti in queste zone, ma c’è anche lo zafferano che proprio tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli ha visto negli ultimi anni il recupero di una coltivazione molto presente in passato. Il ciausculo, salame spalmabile, è un prodotto maceratese ormai noto in tutto il mondo assieme alla carne di razza bovina marchigiana del Vitellone bianco dell’Appennino centrale e all’Agnello del Centro Italia, tutti con l’indicazione Igp (Indicazione geografica protetta). Da queste parti si coltivano anche legumi come come lenticchia, farro, orzo, roveja, oltre alle varietà di olive Piantone di Mogliano e al tartufo nero.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *