Terremoto, sgomberato l’ospedale di Amandola: evacuati i malati
L’ospedale di Amandola è stato evacuato in quanto dichiarato inagibile per problemi strutturali. Ulteriori verifiche effettuate dai tecnici dell’Università di Pavia hanno riscontrato lesioni e problemi e classificato tutta la struttura come E. Sul posto si sono recati il commissario Vasco Errani, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. E’ in corso la riunione con i vertici della Regione, la Protezione Civile, il Commissario Errani e il sindaco per fare il punto della situazione. All’interno del nosocomio sin dal 24 agosto scorso, dopo la prima scossa, non ci son più degenti: le procedure di evacuazione riguarderanno le attività rimaste attive da allora, ossia gli ambulatori, il primo intervento, tutti i macchinari medici, il reparto dialisi, compreso il personale medico e paramedico ancora in servizio. Prima della scossa di domenica stavano procedendo a ritmi forzati i lavori per rendere di nuovo agili i reparti di medicina e chirurgia, che avrebbero dovuto essere pronti per metà novembre, con la conseguente riapertura ai degenti. Il 6 ottobre erano tornati in servizio gli ambulatori e la dialisi. I tecnici della Regione Marche e del Comune hanno lavorato tutta la mattina per individuare una area dove verrà ‘ricollocato’ all’esterno l’ospedale.
Il dramma dei pazienti in emodialisi
Per il momento è stato deciso che entro qualche giorno verrà montata una tensostruttura per allocare un pronto soccorso e il ricovero delle ambulanze, mentre dalla Protezione Civile sono in arrivo 4 moduli per allestire gli ambulatori, la diagnostica, il laboratorio analisi e la radiodiagnostica più ecografia. In un terzo momento arriveranno anche altri moduli per la struttura di emodialisi, che ad Amandola segue 16 pazienti, e per allestire un laboratorio tac e risonanza magnetica.