Lo sfogo di Putin: “Ma che minaccia militare. Non attaccheremo nessuno”
Il controverso rapporto con Obama e la stretta di mano a distanza con il neo-presidente Trump lo dimostrano una volta di più, e per questo Putin – sempre più intenzionato a sgomberare il campo dagli equivoci internazionali e a rilanciare un’idea di affidabilità militare e sicurezza diplomatica – lo dichiara a chiara lettere in un intervento su La Stampa: “Il fardello della reciproca sfiducia limita le nostre possibilità di trovare risposte efficaci alle sfide e alle minacce concrete che il mondo di oggi si trova ad affrontare. Al contempo, in alcuni dei nostri partner non vediamo l’intenzione di risolvere i veri problemi internazionali”…
Lo sfogo di Putin: è ora di fidarsi di Mosca
Il presidente russo in un intervento chiarificatore affidato alle colonne de La Stampa, assicura che Mosca non aspira “né al dominio globale, né all’espansione, né allo scontro con nessuno” ma a “individuare i veri problemi, collaborare per unire gli sforzi degli Stati per risolverli”. “Si riproduce continuamente il cliché delle minacce, immaginarie e fittizie, come la famigerata minaccia militare russa“: così, afferma Vladimir Putin, “si possono gonfiare gli stanziamenti per il settore bellico dei propri Paesi, piegare gli alleati agli interessi di una singola superpotenza, espandere la Nato, portare l’infrastruttura dell’alleanza, unità militari e nuovi armamenti vicino ai nostri confini”.
La Russia non attaccherà mai attaccare chicchessia
Spettri militari e j’accuse politici infondati quelli agitati contro la Russia, che il suo presidente rispedisce al mittente.”Può essere conveniente rappresentare se stessi come difensori della civiltà contro chissà quali nuovi barbari. Ma il fatto è che la Russia non ha nessuna intenzione di attaccare chicchessia”, ribadisce Putin. Di più: venendo allo storico rivale di sempre il leader del Cremlino definisce un “problema immaginario l‘isteria che gli Usa hanno montato sulle supposte interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti”. E, in riferimento alle accuse statunitense in merito a un probabile attacco sulla Rete che avrebbe dovuto minare l’attendibilità e il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali americane, Putin parla di una precisa volontà di “distrarre l’attenzione della gente sui cosiddetti hacker, sulle spie, gli agenti e così via, mandati dalla Russia”. E da fantamatici attacchi hacker a concrete minacce terroristiche il passo è breve e conduce il leader russo a una vera e propria critica alla strategia contro il terrorismo: “Gli appelli della Russia per una lotta comune al terrorismo vengono sistematicamente ignorati. E per di più i gruppi terroristici continuano a essere armati, riforniti, sostenuti e addestrati nella speranza di poterli utilizzare ancora una volta per finalità politiche personali. Si tratta di un gioco molto pericoloso”. Un gioco mortale rispetto al quale, questo sì, solo la Russia di Putin ha dimostrato di non voler continuare a rimanere semplicemente al tavolo a guardare…