Addio a Enzo Maiorca, il signore degli abissi. Fu senatore di An

13 Nov 2016 12:20 - di Carlo Marini

È morto nella sua Siracusa, a 85 anni, Enzo Maiorca, più volte primatista mondiale di apnea ed ex senatore di Alleanza nazionale. La carriera di Maiorca è stata costellata dai record: in assetto variabile partì da -45 metri, nel 1960, e si migliorò per 17 volte, l’ultima nel 1988, quando arrivò a toccare uno stupefacente -101 alla veneranda età (almeno per un essere umano sottoposto ad uno sforzo così intenso) di 57 anni. In assetto costante restano scolpiti nella storia di questa disciplina i -55 metri del 1979. «Il mare è stata la mia seconda casa – amava ripetere con orgoglio – io gli sono grato». Oggi sarà allestita la camera ardente a Palazzo Vermexio, nella sua Siracusa.

Maiorca e il suo impegno per la salvaguardia del mare

Dopo avere abbandonato la pratica agonistica, Maiorca aveva sposato l’impegno ambientalista, che è divenuto nel tempo la sua grande passione, difesa anche da senatore di Alleanza nazionale fra il 1994 e il ’96, in una legislatura monca. Negli ultimi anni è stato l’ispiratore del cartello di associazioni “Sos Siracusa”, che si batte per la tutela delle zone archeologiche, ma anche del paesaggio, marino e non. Nel 2006 ha ricevuto la medaglia d’oro al merito di Marina per le gesta sportive e la difesa dell’ambiente. «È stato un pescatore greco – aveva raccontato – che mi ha spiegato come il cervello e il cuore umani fossero molto più sconosciuti degli abissi marini». Forse è stato proprio allora che Maiorca ha creduto nell’impossibile e lo ha realizzato. «Salvaguardare il mare e le coste è un affare che riguarda tutti noi – ha ripetuto in più occasioni – Posso solo protestare ad alta voce contro coloro i quali vorrebbero affossare zone di grande suggestione».

Maiorca e la prima immersione con una maschera antigas

Maiorca imparò a nuotare a quattro anni, «ma avevo una gran paura del mare», ricorda. La sua prima maschera da sub fu una protezione antigas, che era stata riciclata nel periodo post-bellico. Quel ragazzo cresciuto a pane e mare aveva coraggio e non ci volle molto a dimostrarlo. Per lui abbattere ogni limite umano e scavare un solco nella storia delle immersioni sono state le cose più naturali del mondo. «Un giorno – rivelò in un’intervista – un amico medico mi mostrò un articolo in cui si parlava di un nuovo record di profondità a -41 metri, strappato a Bucher da Falco e Novelli. Era l’estate 1956 e rimasi fortemente suggestionato da quell’impresa cosi’ audace». Nasce così la favola del “re degli abissi”. Maiorca rimase ai vertici mondiali fino al 1976, poi lo stop fino al 1988 quando, per le proprie figlie Patrizia e Rossana (entrambe celebri nel mondo per una bella serie di record mondiali d’immersione in apnea), raggiunge l’ultimo record: -101 metri.

Maiorca ha ispirato libri e un film

Il mare è stato la sua vita e l’argomento di tanti suoi libri. Da A capofitto nel turchino: vita e imprese di un primatista mondiale. A Il mare con la m maiuscola. E la sfida con il suo amico rivale, il francese Jacques Mayol ha anche ispirato il film (parecchio romanzato in favore del campione transalpino) di Luc Besson, Le grand bleu.

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