Trump “sessualmente scorretto”. L’America puritana gli volterà le spalle?
oa poche ore dal secondo duello televisivo Trump-Clinton. I repubblicani sono alle prese con l’imbarazzo suscitata da una gaffe del loro candidato che potrebbe costare a Trump il ritiro. Lui ha rifiutato di dimettersi: “I media e l’establishment vogliono farmi fuori. Ma io non mollerò mai”. A provocare la bufera, uno scoop del Washington Post che ha postato un video del 2005 in cui si ascolta la voce di Trump che parla con un famoso presentatore, Billy Bush, e usa espressioni volgari e offensive nei confronti delle donne. Donne che – a suo dire – subiscono il fascino di una star al punto da accettare qualunque avance. Del resto – afferma Trump, forse ignaro del microfono acceso – i personaggi famosi al gentil sesso possono fare quello che vogliono. E, come se non bastasse, al presentatore racconta anche quando tentò di molestare un donna sposata. Il tutto condito con parole ed espressioni molto volgari che sui media gli valgono il nuovo soprannome di “Groper in Chief”, palpeggiatore in capo. Ma, al di là delle battute, l’episodio rischia di segnare la svolta nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti.
Nel partito repubblicano spunta l’ipotesi di sostituire Trump con il candidato repubblicano alla vicepresidenza Mike Pence. Ma il tycoon rilascia a sorpresa una intervista al Wall Street Journal per dire che non ha alcuna intenzione di mollare: “Non l’ho mai fatto nella mia vita. E tra la gente ho un seguito incredibile”. Poi con il tweet conferma la sua scelta di non fare alcun passo indietro. Da parte sua Pence alla fine ha rilasciato una dichiarazione in cui di fatto sembra scaricare il suo compagno di ticket: “Le parole di Donald Trump sono indifendibili. Mi sento offeso come marito e come padre”. Parole durissime che le prossime ore diranno se essere il preludio di un clamoroso colpo di scena. Intanto Pence si è rifiutato di partecipare al posto di Trump a un evento elettorale che era molto atteso, in Wisconsin, dove il tycoon sarebbe dovuto salire sul palco con lo speaker della Camera Paul Ryan. Ma tutto e’ saltato dopo che Ryan ha definito “disgustose” le parole del candidato repubblicano e dopo che quest’ultimo ha annunciato di rimanere a New York per prepararsi al duello tv. Anche il capo del partito repubblicano, Reince Preibus ha parlato di “affermazioni oscene”. Intanto, sempre su Twitter, Hillary Clinton, postando alcuni stralci del video-scandalo del rivale, lanciava un appello a tutte le donne americane: “Fermiamolo. Un uomo così non può fare il presidente”.
Come andrà a finire? Secondo la studiosa Brenda Weber, del Dipartimento degli Studi di genere dell’Indiana, Trump non sarà disarcionato: troppo tardi per i repubblicani per cambiare cavallo quasi a fine corsa e poi molti americani, bianchi e giovani, si identificano con la sua visione del mondo. Per la scrittrice femminista Erica Jong invece l’America puritana volterà le spalle a Trump, anche se tutti sapevano del suo linguaggio politicamente e sessualmente “scorretto”. Un conto è leggerlo, un conto è il video, che tutti hanno visto, anche quelli che non leggono i giornali.