Dalle nocciole turche al pesce spagnolo: un dossier sul cibo estero a rischio

15 Ott 2016 10:16 - di Monica Pucci

Dalle nocciole turche alle arachidi dalla Cina inquinate da aflatossine cancerogene fino alle spezie dall’India, come il peperoncino contaminato da pesticidi oltre i limiti o con problemi da infezioni microbiologiche: questi i cibi sul podio dei prodotti alimentari più a rischio per la salute. E’ quanto emerge dal dossier Coldiretti su “La classifica dei cibi più pericolosi” presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio ed elaborato sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sul sistema di allerta europeo per rischi alimentari. Se le nocciole e l’altra frutta secca dalla Turchia contaminate da aflatossine cancerogene sono quelle che hanno fatto scattare il maggior numero di allerta comunitari – sottolinea Coldiretti -, a seguire ci sono le arachidi dalla Cina per lo stesso tipo di pericolo, mentre medaglia di bronzo è il peperoncino e le altre spezie dall’India per la presenza di contaminazioni microbiologiche e di residui chimici in eccesso. «Una classifica – osserva Coldiretti – che dovrebbe far riflettere i quasi 35 milioni di italiani, di cui 9,7 milioni regolarmente, che abbinano ingredienti italiani con prodotti provenienti da altri paesi, come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese».

Il pesce spagnolo nell’elenco del cibo sospetto

Al quarto posto della classifica si trova il pesce proveniente dalla Spagna che ha fatto registrare soprattutto contenuti fuori norma di metalli pesanti, mentre sono risultati fuori norma i fichi secchi della Turchia per la presenza di aflatossine e i peperoni per i pesticidi. Al sesto posto la frutta secca dall’India con l’allarme salmonella nei semi di sesamo, mentre irregolarità per le aflatossine sono state trovate nei pistacchi dall’Iran. Nella frutta e verdura dall’Egitto, segnalata la presenza irregolare di pesticidi in olive e le fragole, ma hanno creato problemi anche i pistacchi dagli Usa per le aflatossine cancerogene e il pesce dal Vietnam, con troppi metalli pesanti, che chiude la lista dei dieci cibi più pericolosi.

Cibo a rischio, qualcosa anche sui formaggi francesi…

Fuori dalla classifica – aggiunge la Coldiretti – vanno anche segnalati i formaggi francesi con contaminazioni microbiologiche, i prodotti alimentari con vendita non autorizzati da parte degli Stati Uniti e il pollame con contaminazioni microbiologiche proveniente dalla Polonia. L’agricoltura italiana – continua la Coldiretti – è la più “green” d’Europa, con 285 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di oltre 14 volte quella dei prodotti extracomunitari (5,7%). «Non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri», ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, aggiungendo che “bisogna liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale e ambientale, con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini”.

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