Ora Renzi ha paura: «Non utilizzate il referendum per cacciarmi»

28 Set 2016 9:43 - di Antonio Marras

«Non si utilizzi il referendum in nome del desiderio di buttar giù il governo. Si manda a casa per sempre la riforma. Quella è un’occasione perduta. È più bello se si potesse votare nel merito e poi scegliere un front runner del centrodestra e dei 5 stelle, che, con Di Maio, credo non se la passi benissimo».  È un Matteo Renzi ironico ma decisamente impaurito quello che in queste ore sta facendo il giro di tv e radio per lanciare la volata verso il referendum, che per sua stessa iniziativa (di cui si è amaramente pentito) dovrebbe decidere le sorti del suo futuro politico. Anche se lui, adesso, innescando una precipitosa retromarcia, ai microfoni di Rtl 102.5, cerca di spostare l’attenzione sui quesiti referendari e non sul suo possibile addio a Palazzo Chigi in caso di vittoria del no.

De Benedetti: se vince il No Renzi vada a casa

Un addio che gli viene evocato anche dalla “tessera numero 1 del Pd”, Carlo De Benedetti: «Se vincesse il No, Renzi dovrebbe dimettersi il giorno dopo. Anche se non credo che lascerà la politica. E per fortuna, perché ha dimostrato di avere energia e qualità». Così l’imprenditore rosso in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui analizza lo scenario economico e geopolitico internazionale sottolineando che “l’ Occidente è una svolta storica” in cui “è in gioco la sopravvivenza della democrazia”. Sul referendum, De Benedetti conferma il suo “No” perché la legge elettorale non è stata cambiata e al momento, aggiunge, “vedo solo tattica”, nessuna “vera volontà politica”. E lo scenario globale, per l’ imprenditore, non è così positivo: «Siamo alla vigilia di una nuova, grave crisi economica. Che aggraverà il pericolo della fine delle democrazie, così come le abbiamo conosciute», dice.

Renzi e gli “auguri” a Berlusconi

Secondo il premier Renzi, sempre ai microfoni di Rtl, “Berlusconi punta a fare un’operazione del tutto legittima che è quella di tornare in campo assieme a D’Alema e a tanti altri che utilizzano il referendum per questo e per fare una bella Bicamerale”. «Gli faccio gli auguri dal profondo del cuore, così come a Bersani che compie gli anni lo stesso giorno, il 29 settembre. Comunque – aggiunge Renzi – aspettiamo a giudicare Berlusconi come uomo del passato». E aggiunge, sempre al veleno: «Berlusconi non è un uomo del passato aspetterei sempre a giudicarlo così, ha più vite di un gatto…Secondo me passerà alla storia più per ciò che non ha fatto più che per quello che ha fatto, la riforma del lavoro, la riforma costituzionale… Ma detto ciò io alla cultura dell’odio non ci casco». E meno male…

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