“Gara degli aghi” in corsia, il primario denuncia gli infermieri: sospeso

27 Set 2016 10:53 - di Giulia Melodia

Altro che E.R. Altro che Grey’s Anatomy. Altro che serial di successo e appassionanti medical drama… Incredibile ma vero: da noi,. tra ricoveri e pazienti, almeno per quanto riguarda un nosocomio vicentino, gli addetti ai lavori sempbrano appassionarsi più che altro a stravaganti adventure games. Così, accade che il primario del Pronto Soccorso di un ospedale di Vicenza – Vincenzo Maria Riboni – viene a sapere che sarebbe in corso nel reparto delle emergenze e di prima assistenza – con tanto di resoconti e aggiornamenti su whatsapp – una a dir poco discutibile “gara degli aghi”: i competitor in questione sarebbero gli infermieri e le cavie del nuovo “agone” a punti – e prelievi o somministrazioni – tra le corsie, ovviamente, i pazienti.

“Gara degli aghi” in corsia: la denuncia del primario

Ma questa è solo una parte di quella che, a quanto fin qui trapelato, sembra una storia a dir poco paradossale: ulteriori sviluppi della vicenda, infatti, indicherebbero come punto di partenza delle indagini e dei provvedimenti interni la sospensione del primario: proprio di colui che – per primo e senza indugi – ha denunciato l’increscioso “gioco ospedaliero”, e a cui – per tutta risposta – l’azienda avrenne chiesto di usufruire delle ferie residue e di assentarsi in attesa di nuove comunicazioni (o di ulteriori involuzioni del caso?). E poche ore fa allora, la grottesca vicenda è approdata fino nelle aule consiliari della Regione Veneto. Un «atto dovuto», senza alcun intento di tipo punitivo, «in seguito ad una denuncia ricevuta», ha affermato allora la Ussl 6 di Vicenza. Altro che atto dovuto: «La mia carriera immacolata messa in discussione e infangata», ha replicato il primario. E così, alla Giunta regionale la consigliera Patrizia Bartelle (M5S) ha presentato un’interrogazione per «fare luce sulla sospensione comminata al dottor Vincenzo Maria Riboni, medico in servizio presso il Pronto soccorso San Bortolo di Vicenza».

Sospeso il primario che ha denunciato “il gioco”

Al primario è stato contestato – spiega la consigliera regionale – di «aver denunciato alcuni infermieri, rei di aver organizzato una vera e propria competizione a chi riusciva ad infilare la siringa più grossa». Non solo: facendo riferimento a notizie apparse oggi sul Corriere della Sera, l’esponente pentastellata rileva che Riboni, con anni di esperienza ed un curriculum importante alle spalle, «viene casualmente a conoscenza dell’esistenza di un gruppo su whatsapp, Gli amici di Maria, con evidente riferimento al suo secondo nome, in cui alcuni operatori della Struttura forniscono precisi aggiornamenti sulla cosiddetta gara degli aghi. Riboni – precisa alora in una nota la Bartelle – avverte la Direzione sanitaria che però, incredibilmente, punisce proprio il professionista, “invitato”, dopo dieci giorni di sospensione, a fruire delle ferie arretrate “in modo da raggiungere i requisiti pensionistici richiesti”».

Il caso arriva in Consiglio Regionale

E così, mentre in Consiglio Regionale vengono chiesti gli opportuni chiarimenti su una vicenda che – se così stessero le cose – sarebbe davvero profondamente ingiusta, l’Ulss 6 di Vicenza dal canto conferma in una nota di avere aperto un procedimento nei confronti del primario del pronto soccorso senza alcun intento di tipo punitivo ma come atto dovuto in seguito ad una denuncia ricevuta. «Ne è seguita un’indagine interna – spiega la nota – durante la quale è stato appurato che effettivamente il dottor Vicenzo Riboni ha prodotto delle dichiarazioni non veritiere nell’ambito di un procedimento interno ufficiale, comportamento scorretto e lesivo che è stato sanzionato secondo il codice disciplinare aziendale». «È inconcepibile – ha replicato a sua volta Vincenzo Riboni – che una carriera immacolata venga messa in discussione e infangata da quanto ha deciso l’Ulls di Vicenza. Non esiste che si scherzi con i pazienti o che durante il lavoro si chatti o si scherzi. Non esiste. Incredibile che ad essere punito sia stato io che ho denunciato questo sistema».

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