Il sindaco di Accumoli: «Vi prego, non fate polemiche sul campanile crollato»

25 Ago 2016 11:28 - di Redazione

Non c’è stata «imperizia» nel restauro del campanile nella chiesa di Accumoli che è crollato per il sisma uccidendo quattro membri di una famiglia. Lo ha detto il sindaco Stefano Petrucci ai giornalisti. «La morte di una famiglia intera è un dramma, i figli erano cresciuti con i miei – ha detto commosso – ma non strumentalizziamo. Un campanile di otto metri anche restaurato da poco con il terremoto è lecito che crolli. Non abbiamo fatto noi i lavori, ma non c’è stata imperizia».

«Basta polemiche sul campanile di Accumoli»

«Non possiamo dare la colpa al progettista o a chi ha eseguito i lavori – ha aggiunto Petrucci – non possiamo fare il campanile delle chiese in acciaio o in cemento armato, lo dico da tecnico. Comunque il comune non è entrato nel restauro che è stato fatto con i fondi dell’ex commissario per il sisma del ’97».

«Come vedo il futuro di Accumoli? Ora c’è un momento di sconforto, ma ci crediamo. Siamo montanari caparbi e ce la faremo», ha detto ancora Petrucci, rispondendo ai cronisti dopo una riunione operativa con i responsabili dei soccorsi in uno dei due tendoni nella piazza principale del paese. «Purtroppo ci sono undici vittime, speriamo che questo numero pure se alto si confermi. Si tratta di famiglie giovani e di turisti. Servono generi di prima necessità, abbiamo parenti alimenti in scatola ma servirebbero più proteine e più carni. I farmaci stanno arrivando. I Vigili del fuoco sono a disposizione per chi vuole andare in casa a prendere effetti personali. Mi raccomando nessuno vada da solo. Chi riesce ad andare via lo faccia. Qui si parla non di giorni ma di mesi» ha detto parlando dello stato di inagibilità di Accumoli.

 

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