Posta su Fb: “Potrei fare una strage”. Magrebino fermato dalla Digos
Basta una frase su Fb per allarmare l’antiterrorismo italiano? Di questi tempi sì, se ci sono anche altri inquietanti indizi. La Procura di Ravenna ha inoltrato per conoscenza alla Dda di Bologna, che si occupa anche di antiterrorismo, il fascicolo d’indagine relativo a un 25enne magrebino perquisito nella sua abitazione della città romagnola in seguito a due frasi dal contenuto distruttivo postate sul suo profilo Facebook. Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, nella prima il giovane aveva scritto «sono indeciso se fare il bravo o fare una strage, ci devo pensare…», nella seconda, invece, «sei divina come una macchina degli sbirri che brucia!». Il caso, ora al vaglio del Pm bolognese Antonella Scandellari, si era innescato da una perquisizione d’iniziativa fatta dalla Digos ravennate assieme alla guardia di Finanza la sera del 22 luglio scorso a casa del 25enne che da diversi anni abita a Ravenna. Gli inquirenti non avevano trovato armi, ma avevano sequestrato il cellulare con le frasi del caso e varie carte di credito di dubbia provenienza. Il 25enne, disoccupato e difeso dall’avvocato Francesco Papiani, è perciò ora indagato a piede libero per ricettazione.
Il magrebino è amico (non solo su Fb) di un militante dell’Isis
Dalle verifiche fin qui fatte, è emerso che frequenta la moschea e che è amico virtuale (ma lo ha incontrato pure di persona) del 28enne tunisino Noussair Louati, fermato sempre a Ravenna dalla polizia della città romagnola nell’aprile 2015 con l’accusa – per la prima volta contestata in Italia dopo la nuova legge in materia – di essersi arruolato con l’Isis per andare a fare la jihad in Siria.