Il Meeting di Rimini per i cristiani perseguitati: “Siamo minacciati tutti”

11 Ago 2016 11:03 - di Carlo Marini

Scene di vita quotidiana: un parco giochi, un campus universitario, un ristorante. Negli ultimi tempi sono stati anche luoghi come questi bersaglio dei terroristi. La persecuzione anticristiana sbarcherà al Meeting di Rimini (19-25 agosto) con una mostra allestita da Aiuto alla Chiesa che Soffre, fondazione pontificia che si occupa di sostenere i cristiani in difficoltà. Non saranno solo foto e pannelli a raccontare che cosa accade nel mondo. I visitatori della mostra avranno un contatto diretto con i testimoni, dall’Iraq alla Repubblica Centrafricana, dal Pakistan alla Siria. “Ma soprattutto toccheranno con mano come gli attacchi possono sconvolgere la vita quotidiana della gente e come questo allora può toccare tutti”, spiega il direttore Acs Italia Alessandro Monteduro. Per questo verranno riprodotti ambienti di Lahore (Pakistan), Garissa (Kenya), Dacca (Bangladesh), dove si sono verificati attentati. La mostra si intitola: “La vostra resistenza è martirio, rugiada che feconda”.

Al meeting di Rimini già all’opera 500 volontari

I primi volontari che lavoreranno al Pre-meeting per allestire i padiglioni della fiera di Rimini per la manifestazione,  sono arrivati mercoledì. Saranno circa 500, dai 19 ai 74 anni, provengono da diverse parti d’Italia e dall’estero. In maggioranza si tratta di studenti universitari (306). I più numerosi arrivano dalle università milanesi di Brera, Leonardo, Bovisa e Politecnico. Quest’anno un gruppo arriva anche da Lugano (Svizzera). Numerosi (122) anche i volontari che provengono dalle facoltà emiliano romagnole di Bologna, Modena, Ferrara e Rimini. Giocano in casa anche 36 adulti riminesi, ai quali si aggiungono 25 studenti delle scuole superiori della città. «I turni di lavoro sono intensi – spiega l’ingegner Franco Casalboni, che coordina i volontari nella fase di allestimento – Ognuno ha il proprio compito, molti lavorano nei laboratori grafici per la creazione dei pannelli, ma c’è anche chi si occupa della lavorazione del legno, ci sono imbianchini e elettricisti professionisti, cui i volontari fanno da supporto. Ci sono poi i cantieri delle mostre, che prevedono anche lavori artistici degli studenti dell’Accademia di Brera, c’è chi si occupa della gestione del magazzino, chi supporta l’organizzazione degli spettacoli, dei convegni e chi fa le foto per l’ufficio stampa». In occasione dei giorni del Meeting ci sarà il cambio della guardia, con l’arrivo di altri 2.300 volontari provenienti da ogni parte d’Italia e dal mondo, con gruppi in arrivo da Brasile, Stati Uniti, Paraguay, Lituania, Inghilterra, Francia, Portogallo, Spagna, Svizzera.

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