Usa, spara sulla folla al club gay. La polizia: l’attentatore è morto

12 Giu 2016 10:46 - di Martino Della Costa
Denver

Lo ha annunciato la polizia su Twitter: l’aggressore nel locale gay di Orlando è morto. E mentre resta ancora da precisare il numero dei feriti, da appurare ulteriori risvolti della drammatica vicenda che ha tenuto un’intera città della Florida, Orlando, con il fiato sospeso, l’America torna a fare i conti con l’ennesimo agguato della follia. Una follia che ha visto un uomo armato fare irruzione in un club gay e cominciare a sparare all’impazzata colpendo – secondo quanto riportato dai media locali – diverse persone. L’uomo si è barricato dentro il locale, dove ha tenuto bloccati molti ostaggi. Non solo: in base a quanto riferito su Twitter da un giornalista locale che cita una “sua fonte”, l’uomo che ha sparato nel locale gay Pulse di Orlando forse “aveva con sé una bomba”.

Orlando, si barrica in un locale gay: feriti tra gli ostaggi

Ostaggi che, rinchiusi nel club gay di Orlando, hanno chiesto aiuto in tutti i modi, compresi messaggi sui social network, Twitter in particolare. “Quattro di noi sono ancora nascosti – ha appena scritto uno di loro – le luci sono spente nel club. I poliziotti sono qui, ma non sono ancora entrati”. Sulla pagina Facebook del locale, invece, quando l’irruzione nel locale era appena iniziata, era stata postata la scritta: “Uscite dal locale e mettetevi a correre”.

Gli ostaggi chiedono aiuto anche su Twitter

E, purtroppo non potrebbe essere diversamente, non sono rassicuranti gli aggiornamenti che arrivano da oltreoceano: “Sono state colpite molte persone”, ha infatti appena dichiarato la polizia di Orlando arrivata fuori dal locale preso di mira dall’uomo armato che minaccia una nuova strage della follia. Gli agenti “stanno rispondendo ai colpi”, riferiscono i media locali senza fornire altri dettagli, né spiegare se la polizia sia entrata nel club.

I drammatici racconti dei testimoni riusciti a fuggire

Da quanto si apprende, poi, a sparare nel locale gay Pulse, di Orlando, sarebbero stati in due. Uno dentro al club e un altro fuori, a bordo di una macchina. Lo ha appena raccontato un testimone al New York Daily News. Anthony Torres era appena uscito dal locale quando ha sentito il rumore di spari, è tornato indietro e ha visto “persone che correvano e scappavano”. Il testimone ha raccontato anche di aver visto diversi feriti a terra nel parcheggio e altri caricati sulle ambulanze. Su Twitter e Facebook sono state postate molte foto di ambulanze e polizia da parte di chi era dentro al locale ed è riuscito a scappare. Un altro testimone, Ricardo Almodovar, ha raccontato che “stava ballando quando ha sentito gli spari” ed è riuscito a scappare attraverso l’uscita di sicurezza dietro al bancone del bar.

Dramma e social: in Rete le foto dei feriti fuori dal club gay

Ambulanze, polizia e corpi a terra o sulle barelle: sono lei immagini che stanno inondando Facebook e Twitter, scattate da chi è riuscito a scappare dal Pulse club di Orlando, dove dalle 2 di notte di sabato un uomo ha iniziato a sparare contro la folla e si è poi barricato nel locale. Secondo i testimoni, che continuano a postare messaggi su Facebook e Twitter, c’erano almeno 100 persone all’interno del club quando sono iniziati i colpi. Colpi che, orrore nell’orrore, si sentono chiaramente in un video postato sempre su Twitter che riprende il parcheggio del locale.

 

 

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