Nasce “Nessuno tocchi Abele”: «È ora di difendere le vittime dei reati»
“C’è la necessità di un’associazione che si occupi non solo della pur nobile opera di rieducazione di Caino, ma anche, e soprattutto, della tutela di chi è vittima di reato, cioè di Abele”: così durante un incontro con i media in un albergo cittadino, i promotori hanno presentato l’associazione nazionale Nessuno tocchi Abele. Ad animare il sodalizio sono Mario Tafaro, già prefetto di Bari, l’imprenditore Enrico Balducci e gli avvocati Michele Mirizzi e Annarita Tateo. All’incontro erano presenti Vincenzo Brandi, vice sindaco di Bari, il parlamentare Luigi D’ambrosio Lettieri, e Aldo Gagliardi, segretario regionale della Federazione italiana tabaccai. L’iniziativa associativa, spiegano i dirigenti, scaturisce dai “numerosi episodi di aggressione, rapine e atti di violenza predatoria che costantemente minacciano le attività economiche, già in ginocchio per la crisi, e creano un profondo senso di insicurezza nei cittadini”.
Dalla parte di Abele psicologi e avvocati
Le attività di Nessuno tocchi Abele prevedono un team di psicologi, coordinato da Patrizia Facchini, e un team legale, curato da Francesco Maria Colonna. “Se accade – ha affermato Balducci – che chi è vittima rischia la galera e, aspetto ancora più paradossale, si debbano risarcire i parenti di coloro che commettono atti violenti e predatori, significa che c’è qualcosa che non funziona o nell’ordinamento o nell’applicazione delle norme”. L’associazione è impegnata anche in una campagna per “modificare l’art.52 del codice penale puntualizzando il concetto di attualità del pericolo e di proporzionalità della difesa; sostenere le vittime di atti di violenza, come rapine o altri reati predatori, sul piano psicologico, economico e legale; attivarsi affinché gli autori di atti violenti e i loro aventi causa non possano costituirsi parte civile, né possano pretendere risarcimento danni da soggetti che, reagendo agli stessi atti, siano imputati a loro volta; costituire l’Osservatorio permanente della legalità per monitorare l’attività degli organi preposti al contrasto dei reati predatori e di violenza”.