Celentano elogia Marchini e Meloni. La Raggi? «Un salto nel buio»

3 Giu 2016 16:35 - di Guido Liberati

Adriano Celentano scrive al Fatto quotidiano, ormai organo ufficiale del Movimento 5 Stelle e, a sorpresa, non si sbilancia particolarmente in favore dei candidati grillini come fatto in altre occasioni. Su Milano rimane assolutamente equidistante, mettendo sullo stesso piano “Sala, Parisi e Corrado”. Il Molleggiato dedica invece parole d’elogio a tutti i candidati romani. E con il suo stile non lesina complimenti per Alfio Marchini e Giorgia Meloni. A proposito delle elezioni nella Capitale, scrive: «Sono cinque i candidati che si contendono Roma. E tutti e cinque, a mio parere, dimostrano una certa potenza. Marchini, per esempio, oltre che simpatico è anche ricco. E questa potrebbe essere una chance, in quanto non avrebbe alcun bisogno di rubare, per cui la sua dedizione sarebbe volta solo al bene di Roma. Giachetti e Fassina non sono ricchi, ma anche in loro intravedo la tenacia di chi ce la può fare. Poi ci sono le due ragazze: Giorgia Meloni e Virginia Raggi».

Celentano: «Mi piace molto quello che dice la Meloni»

Alla leader di Fratelli d’Italia, Celentano riconosce diversi meriti: «La Meloni la conosco un po’ di più per averla vista in televisione e mi piace molto quando parla, sia nel modo sia – il più delle volte – in quello che dice: potrebbe sicuramente regalare delle sorprese».  E la Raggi?  «Rispetto alla Meloni ha anche il pregio di essere un’incognita. Una specie di salto nel buio dal quale i romani non possono sottrarsi. «Se Grillo non la espelle al primo rifiuto di un suo comando, io invece credo che con questa Virginia potrà succedere qualcosa di mai avvenuto prima». Il riferimento è ai vari esponenti del Movimento 5 Stelle, incluso il sindaco di Parma Pizzarotti, che appena hanno osato staccare l’auricolare e pensare con la loro testa sono stati scomunicati dalla Casaleggio & associati. Sarà per questa presa di posizione non troppo convinta da parte di Celentano che la lettera, nonostante il richiamo in prima pagina, è finita in fondo a pagina 17? E forse è per questo che il titolo diventa addirittura fuoriviante: “Solo un’incognita ci può salvare”.  Quello che sembra un endorsement nei confronti della candidata grillina è invece un ragionamento pieno di punti interrogativi.

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