Si sentivano “intoccabili”: i writers accusati di associazione a delinquere
Si sentivano intoccabili i writers che agivano all’ombra della Madonnina: e il nome che avevano scelto per il loro gruppo “d’assalto”, Wca, ovvero “We can all” (“noi possiamo tutto”), lo dichiarava apertamente. Così, con la stessa temerarietà con cui a colpi di vernice e bombolette attaccavano stazioni metro e strade di Milano, hanno pensato di poter impunemente agire nel campo dello spaccio di stupefacenti. Peccato che l’indagine su un fronte – quello del danneggiamento da parte della “Wca” ai treni della metro di Milano – abbia portato le forze dell’ordine sulla rotta di una seconda inchiesta: quella sul possesso e del traffico di droga.
Writers a Milano, l’indagine tra graffiti, hashish e marijuana
E allora, sono accusati anche di associazione per delinquere i nove writers, appartenenti a un gruppo che si chiama Wca, ovvero “We can all” (“noi possiamo tutto”), già indagati per danneggiamento e imbrattamento nell’inchiesta, condotta dalla Polizia locale di Milano, che ha portato all’arresto di due di loro trovati in possesso di dodici chili di hashish e marijuana. Il giudice delle direttissime di Milano ha convalidato l’arresto e disposto il carcere per uno dei due bloccati (l’altro è stato fermato a Reggio Emilia). Il processo milanese per il giovane accusato di spaccio di stupefacenti inizierà il prossimo 21 giugno.
L’indagine del Nucleo antigraffiti
L’indagine del Nucleo antigraffiti della Polizia locale è iniziata due anni fa, proprio a seguito di una serie di “attacchi” della “Wca” ai treni della metro di Milano. In questo periodo, gli investigatori sono riusciti ad individuare i principali componenti del gruppo e in più occasioni è emerso un legame con lo spaccio di droga, come fonte di sostentamento e di autofinanziamento, oltre alla vendita di dvd con le imprese dei writer più selvagge (assalti sui treni, irruzioni nei depositi ferroviari, ecc). Nel corso delle perquisizioni, che si sono svolte a Opera, Segrate e Reggio Emilia, infatti, sono state trovate anche 27 piante di marijuana pronte per essere essiccate, oltre alla droga già lavorata, mentre tra gli oggetti rinvenuti figurano cartelli con la scritta «vietato attraversare sui binari» e martelli frangivetro. I ferri del discutibile mestiere dei writers a cui le forze dell’ordine e magistratura hanno dimostrano che non possono fare proprio tutto. Almeno non tutto quello che va contro la legge…