Israele, bruciò un ragazzino palestinese: condannato all’ergastolo

4 Mag 2016 11:04 - di Martino Della Costa

L’uccisione di Abu Khdeir, il ragazzino palestinese rapito e poi bruciato vivo a Gerusalemme, avvenne nel luglio 2014, come ritorsione dell’israeliano Yosef Ben-David, e di due suoi complici, per il sequestro e l’uccisione da parte di una cellula di Hamas in Cisgiordania di tre adolescenti ebrei, i cui corpi furono pure dati alle fiamme. In queste ultime ore, per quell’efferato crimine Yosef Ben-David è stato condannato all’ergastolo da un tribunale israeliano.

Ergastolo all’israeliano che bruciò un ragazzino palestinese

All’imputato – giudicato sano di mente nonostante la richiesta dei suoi avvocati difensori – è stata inflitta una pena suppletiva di altri 20 anni di carcere e il pagamento di un risarcimento destinato alla famiglia della vittima. Appresa la sentenza, Ben David si è rivolto ai genitori del sedicenne Muhammad Abu Khdeir da lui bruciato vivo, chiedendo loro perdono. «Ho sempre avuto rispetto per gli esseri umani – ha detto – ho raccolto i resti sia di ebrei, sia di musulmani, quando lavoravo per Zaka», l’organizzazione rabbinica che presta i primi soccorsi nelle aree che sono teatro di attentati o di gravi incidenti. «Ma soffro di problemi mentali, in quel momento non comprendevo le mie azioni». I genitori della vittima,però, gli hanno subito replicato che ai loro occhi resta «un assassino» e che, pertanto, «merita la pena di morte».

Una pena esemplare quella inflitta a Yosef Ben-David

La pubblica accusa aveva chiesto per Ben David una pena record di 60 anni di reclusione: 12 per il fallito tentativo di sequestro di un altro ragazzino palestinese, il giorno prima del delitto; 20 per il rapimento di Abu Khdeir; altri 25 per l’omicidio; e altri tre ancora per aver incendiato automobili palestinesi in occasioni diverse. Ad ogni modo la sentenza pronunciata dai giudici (l’ergastolo più 20 anni suppletivi, più un risarcimento di 150.000 shekel, circa 35.000 euro) viene a rendere più remota la possibilità che Ben David possa un giorno beneficiare di una grazia. Perché anche in quel caso dovrebbe ancora scontare comunque altri 20 anni di detenzione.

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