Egyptair, ritrovate le scatole nere. Confermata la presenza di fumo a bordo
L’unica certezza sul mistero dello schianto in mare dell’Airbus dell’Egyptair è che l’aereo si è inabissato con 66 passeggeri a bordo: tutto il resto sono ipotesi. Congetture. Piste probabili e false piste. E la speranza di dare una risposta certa e univoca al giallo di questa ennesima strage dei cieli è, ancora una volta, affidata al ritrovamento delle scatole nere che il fondale nasconde, tenendo per sé segreti e perché del terribile disastro.
Egyptair, la conferma della presenza di fumo
Intanto però, gli investigatori francesi hanno confermato la presenza di fumo in diverse parti dell’aereo dell’Egyptair prima che precipitasse nel mare con 66 persone a bordo. La presenza di fumo sarebbe stata segnalata da più rilevatori di sicurezza a bordo. Le cause, hanno aggiunto, restano però incerte. Il portavoce dell’agenzia francese per le indagini sugli incidenti aerei, Sebastien Barthe, ha detto che il sistema automatico di segnalazione a bordo ha inviato messaggi indicando la presenza di fumo, pochi minuti prima che l’aereo scomparisse dal radar. I messaggi, sostiene Barthe, «indicano generalmente l’inizio di un incendio. Non traiamo nessuna conclusione da quest’ultima notizia. Il resto sono congetture», ha aggiunto.
Egyptair, Cbs News: «Il fumo proveniva da uno dei motori»
“Congetture” rilanciate in queste ore anche da Cbs News che, citando fonti non meglio precisate, in merito alle ultime acquisizioni sul caso, ha aggiunto che il fumo rilevato dal sistema automatico di segnalazione a bordo prima che l’aereo egiziano precipitasse nel Mediterraneo, proveniva da uno dei motori. La stessa emittente, perlatro, menzionando in questo caso fonti governative egiziane, aveva riferito che le scatole nere sono state localizzate nell’area dove sono stati trovati i resti dei passeggeri e i rottami del velivolo. Non solo: una non meglio precisata «fonte vicina alle indagini» citata venerdì sera dal sito del quotidiano governativo Al-Ahram aveva «indicato che l’operazione di recupero delle scatole nere richiederà tempo e sarà effettuata da una squadra egiziana al fine di farle uscire dal mare nel migliore stato possibile».
Egyptair, le drammatiche foto di rottami e effetti personali
Le forze armate egiziane hanno pubblicato le prime foto di rottami ed effetti personali di passeggeri del volo Egyptair precipitato a nord di Alessandria d’Egitto. Sulla sua pagina Facebook, il portavoce Mohamed Samir ha postato «una parte delle foto dei rottami dell’aereo e degli effetti personali dei passeggeri», è scritto nel testo che accompagna le cinque, drammatiche immagini: negli scatti, una coperta per bambini, giubbotti di salvataggio, buste in plastica con il logo della compagnia. Già, perché tra rottami e valigie, il Mediterraneo a qualche centinaia di chilometri a nord dell’Egitto comincia a restituire quel che resta dell’Airbus dell’Egyptair inabissato. E intanto, mentre le indagini rpocedono tra incertezze e difficoltà, il timore diffuso è che il disastro possa avere una matrice terroristica, anche se le autorità egiziane e francesi non si sbilanciano, mantenendo cautela.
Egyptair, ancora sulla pista dell’attentato terroristico
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, continua a ripetere che per il momento non c’è «alcuna indicazione» valida per privilegiare qualche ipotesi. «Certamente, però, non si può escludere che si sia trattato di un attentato terroristico», ha constatato anche il ministro degli Esteri Gentiloni, basandosi su quanto risulta evidente e ripetuto dal governo francese. L’Airbus A320 è caduto senza lanciare Sos in condizioni meteorologiche ottimali. A differenza di quanto avvenuto con il charter russo esploso in volo sul Sinai a fine ottobre, quando l’Isis rivendicò la bomba dopo cinque ore, a due giorni dal disastro nessuna organizzazione terroristica si è fatta viva per firmare la tragedia dell’Egyptair. La presidenza egiziana, nel formulare condoglianze ai parenti delle vittime, ha parlato di «deplorevole incidente», sebbene i giornali governativi del Cairo gridino a un complotto ordito per colpire i rapporti politico militari tra Egitto e Francia. Secondo tre responsabili per la sicurezza europea, nessuno dei passeggeri compariva nella lista internazionale di potenziali terroristi. La pista terroristica però viene di fatto seguita con controlli allo scalo di decollo dell’Egyptair, l’immenso Roissy-Charles-de-Gaulle, a caccia di un’ipotetica complicità tra un terrorista e un dipendente del personale di terra dell’aeroporto parigino, nonostante l’impianto sia già sottoposto ad ispezioni a tappeto per il rispetto degli standard europei di sicurezza, considerati «i più alti al mondo». Il mistero è ancora fitto.