Le “Iene” fanno infuriare Crocetta: «Abusiva la terrazza di Montalbano»

2 Apr 2016 14:07 - di Paolo Lami

L’urlo strozzato è da lesa maestà: «Non si tocca! Metteremo un vincolo monumentale!». Rosario Crocetta è furibondo con le Iene che gli hanno giocato uno scherzo mica da poco. Gli spudorati inviati della trasmissione di Antonio Ricci hanno osato rilanciare un sospetto già affiorato dieci anni fa e faticosamente silenziato dagli amministratori siciliani terrorizzati di perdere visibilità e reputazione: la casa del commissario Montalbano è abusiva. Apriti cielo. Insorge il presidente della Regione Sicilia ma, dietro di lui, già si intravede il codazzo di amministratori locali e politici. Non è argomento nuovo. Nel 2005 la storia la tirò fuori il Codacons. Facendo imbestialire un po’ tutti. Ora le “Iene“, per nulla intimorite dal putierio che provocò, dieci anni fa, la sortita del Codacons, tornano sotto.
Come scrive “la Sicilia“, gli inviati della popolare trasmissione si sono presentati dal sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato, consegnandogli un dossier con alcuni documenti che proverebbero l’abuso. Effettivamente non sull’intero immobile, ma sulla sola terrazza. Si dirà: vabbè, la terrazza si può pure abbattere. Vedi mai! E’ proprio lì che il commissario Montalbano, creato dalla fantasia dello scrittore Andrea Camilleri, tra una colazione e una cena, risolve i casi di cronaca nel paese, immaginario, di Vigata.
Rivelano, perfidi, i ragazzi delle Iene: ci sarebbe un’ordinanza di demolizione del 1991…
Replica la Iurato: «Evidentemente qualche benpensante cerca di sporcare l’immagine del nostro comune facendo lo scoop. La presunta ordinanza risale al ’91: chissà quante sanatorie ci sono in corso». E, comunque, «l’eventuale abuso edilizio dal punto di vista amministrativo riguarda il Demanio, la Capitaneria e i privati». Problemi loro, insomma.
Ma Crocetta, che del marketing politico ha fatto la sua religione, non ci pensa nemmeno a lasciar passare la cosa come una provocazione. E parte, lancia in resta, contro quegli incauti delle Iene: «Si vuole sollevare un moscerino su una vicenda senza alcun senso – dice, parecchio seccato dallo sgambetto dei ragazzacci impertinenti – Non possiamo permettere a nessuno neppure di ipotizzare la demolizione di una casa conosciuta in tutto il mondo e meta di tanti turisti. Questo sì che sarebbe un atto illegale. Attiverò immediatamente le procedure per tutelare la casa di Montalbano!».
«La casa di Montalbano non si tocca – giura il presidente della Regione Sicilia – metteremo un vincolo monumentale sull’immobile in considerazione del valore storico e culturale che ha acquisito in omaggio al commissario Montalbano, a Camilleri e all’intera Sicilia che non merita i chiacchiericci scandalistici, tentando di riproporre il preconcetto di una terra dove tutto è sbagliato e mentre tanti tacciono sulle vere speculazioni dei palazzinari».
«Ho visitato la casa di Montalbano la scorsa estate, mi sono affacciato sulla terrazza, una emozione grandissima – ricorda quasi commosso Crocetta – Quei luoghi li frequento fin da ragazzo e sono stati sempre così». Il governatore è convinto che «l’operazione che si vuole fare sulla casa di Montalbano mi ricorda quella che si fece sulla “finestra sul mare” realizzata da Antonio Presti, nell’ambito della Fiumare d’arte: cioè vedere un abusivismo in un’opera d’arte». Praticamente come vedere l’illegalità nella casa di un commissario.

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