Salvini assediato dagli antifascisti. Lui li zittisce: «Andassero a lavorare»

3 Mar 2016 15:56 - di Monica Pucci

Lo attendevano a piazza Roberta Malatesta, alla periferia sud di Roma, per impedirgli di parlare e contestarlo. Ma Matteo Salvini non s’è curato più di tanto delle consultazioni della di un gruppo di giovani manifestanti, che ha organizzato una protesta al grido di “odio la Lega”  esponendo uno striscione con scritto “Salvini non nel nostro quartiere, fuori razzisti e politicanti”. I manifestanti, circa un centinaio, che hanno atteso l’arrivo del leader della Lega si definiscono presidio antifascista e si sono raccolti sotto la sigla unica “Mai con Salvini”, hanno esposto uno striscione con su scritto “Via Salvini da Roma” e hanno intonati cori contro la Lega e slogan anti-Salvini. Dall’altra parte di Piazza Malatesta il banchetto di “Noi con Salvini” ha avviato una sorta di pre-tesseramento con i cittadini del quartiere, anticipando quello reale che partirà il 5 marzo. «Non mi aspetto che tutta questa Polizia sia chiamata per difendere i cittadini. Non è normale. Se non sono d’accordo vadano a casa e facciano altro perché impegnare tutti questi ragazzi della Polizia per visitare un quartiere mi sembra esagerato».

Salvini e le primarie del centrodestra a Roma

«Se Meloni si candidasse la sosterrei: ovviamente non posso forzare nessuno, il bimbo prima di tutto, non entro nel merito delle scelte personali», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini incontrando i cittadini. «Avere candidati che perdono non mi appassiona. Noi siamo qui per vincere a Roma», ha aggiunto Salvini. «Entro Pasqua si possono fare le primarie: aspettiamo il sì, ci organizziamo, corrono tutti, vince il migliore e il migliore è il candidato di tutti. Roma non è in vendita, c’è bisogno di gente onesta e se la politica non è in grado di scegliere lo devono fare i cittadini scendendo in piazza – sottolinea -. Alla fine sceglieranno i romani, sono convinto di questo, può chiamarsi Bertolaso, Storace, Marchini». A chi gli chiedeva se convincerà Berlusconi a fare le primarie, ha risposto: «Io non devo convincere nessuno. Il candidato del Pd arriverà domenica, con le primarie, ma è un dibattito tra Giachetti e Mascia e l’Orso – ha ironizzato – possiamo quindi prenderci quindici giorni di più, non c’è problema».

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