Ritardatario o provocatore? Il nordista Tosi ora vuole candidarsi a Roma…

16 Mar 2016 18:23 - di Redazione

Non si capisce se sia l’ennesima provocazione, ma persino il “nordista” Flavio Tosi pensa al Campidoglio: «Sto pensando di candidarmi a sindaco di Roma. Oggi non conta di dov’è il sindaco, conta che uno il sindaco lo sappia fare. Come dice Berlusconi serve un uomo del fare e, del resto, sono segretario un movimento che si chiama Fare!». Lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio il leader di Fare! e sindaco di Verona Flavio Tosi. A Verona «siamo verso la fine del secondo mandato, e quindi quello che dovevo fare di buono, e spero di averlo fatto, l’ho fatto. Non ho ancora deciso di candidarmi ma è uno sfida interessante, la valuteremo», prosegue l’ex leghista che si sofferma anche sul legame tra Roma e Verona: «Dobbiamo ringraziare l’impero romano per molte delle bellezze architettoniche che abbiamo».

Il sindaco di Verona Tosi se la prende con Salvini

Appena due giorni fa Tosi se ne era uscito così: «A Roma il centrodestra e tutti gli altri schieramenti stanno facendo di tutto per perdere». Così infatti il sindaco di Verona aveva commentato su Tgcom24 il controverso quadro della campagna elettorale per le amministrative della Capitale. Ma è sempre Salvini il suo bersaglio preferito: «Il centrodestra sta facendo una figura peggiore che mai. Si mettono d’accordo Berlusconi, Salvini e Meloni su Bertolaso, dopo due giorni Salvini sputtana la candidatura di Bertolaso e dice “non va bene”, poi organizza dei gazebo caserecci con dei numeri e dei risultati in base a quello che lui decide. Poi ora – ha continuato Tosi – viene fuori che Giorgia Meloni, che inizialmente speravo potesse essere il candidato, dice “bene, adesso mi candido anch’io'”, dopo avere scelto Bertolaso, affermato di sostenerlo con lealtà e dopo che Bertolaso si è esposto e speso mettendo in campo la sua figura di uomo di capacità amministrativa, di esperienza, di figura professionale importante. Sembra che stiano facendo apposta, così come il Movimento 5 Stelle, che ha candidato una brava ragazza, ma che poteva contare su elementi decisamente più forti».

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