Anas, perquisizioni e arresti: seconda tranche dell’inchiesta sulle mazzette
Una cinquantina di perquisizioni, 250 agenti coinvolti, 800mila euro sequestrati, 19 ordinanze di custodia cautelare e 36 indagati. Sono i numeri di un’operazione della Guardia di Finanza su un giro di mazzette per ottenere appalti dell’Anas per opere di primaria importanza. L’intervento rappresenta la seconda tranche di un’inchiesta avviata l’anno scorso e si basa in gran parte sulle dichiarazioni rese dalla dirigente Anas Antonella Accroglianò, arrestata nell’ambito del primo intervento degli inquirenti.
Per l’Anas si tratta di «misure attese»
L’Anas ha parlato di misure «attese» e ha sottolineato che le persone che ne sono state oggetto sono le stesse arrestate nella prima fase delle indagini e già licenziate. Oltre ai 19 posti agli arresti fra dirigenti, funzionari e imprenditori, accusati a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti, autoriciclaggio e favoreggiamento personale, si registrano 36 avvisi di garanzia fra i quali quello notificato al parlamentare di Forza Italia, Marco Martinelli. Fra gli indagati compaiono, inoltre, professionisti e imprenditori.
Il Gip: «Nell’azienda un marciume sconvolgente»
Ma è soprattutto su ciò che avveniva all’interno dell’azienda che si è concentrata l’inchiesta. Di «un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti», si legge nell’ordinanza del gip, che ha sottolineato che questo marciume è reso ancor più «sconvolgente» dalla facilità d’intervento degli appartenenti all’organizzazione per eliminare una penale, aumentare gli interessi, facilitare il pagamento di riserve e far vincere un appalto ad una società amica.