Roccaraso: Christian morì per malore, non per trauma. Ma la famiglia dubita
Un malore fatale, non un evento traumatico. L’autopsia a cui è stato sottoposto Christian Lombardozzi, lo studente morto venerdì scorso nell’aula nell’istituto alberghiero di Roccaraso, ha escluso che il decesso si sia verificato a causa della caduta dalla sedia sulla quale, secondo le testimonianze raccolta a caldo, il ragazzo si stava dondolando. Su questo si sono trovati concordi sia il perito nominato dalla procura di Sulmona, sia quello nominato dalle tre persone finite sotto inchiesta per concorso in omicidio colposo. Secondo le prime indiscrezioni dall’esame peritale infatti non sarebbero emerse fratture di alcun genere, né sulla colonna vertebrale né sulla fronte dove il giovane presentava una piccola ferita formatasi dopo la caduta dalla sedia. Non si esclude che la morte del ragazzo possa essere riconducibile a problemi cardiaci o vascolari. Decisivi a scoprirlo saranno gli esami istologici sui tessuti e sui liquidi prelevati dai periti nel corso dell’autopsia, che saranno eseguiti nei prossimi giorni. Ma è già possibile qualche ipotesi. A quanto si è appreso non ci sarebbero segni di infarto, per l’assenza di tessuti in necrosi. Resta aperta la possibilità concreta di un arresto cardiaco per causa aritmica: se genetica o virale sarà appunto stabilito dagli esami che sono iniziati oggi.
Il giovane Christian non morì per la caduta dalla sedia
Ma di una causa cardiaca al momento non ne vuole sapere il padre di Christian: «Mio figlio era sanissimo e non aveva alcun problema di cuore», è stato il commento al termine dell’autopsia del padre dello studente. «Andava quasi tutti i giorni in montagna – ricorda Antonio – e praticava anche lo sport. Una notizia che rende ancora più incomprensibile la morte di nostro figlio». La salma del ragazzo intanto è stata riconsegnata ai familiari per la celebrazione dei funerali. La funzione religiosa di terrà martedì, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Roccacinquemiglia, la frazione di Castel di Sangro, dove lo studente risiedeva con il padre Antonio, la madre Catia Cianelli e la sorella Serena di 23 anni. A celebrare la funzione religiosa sarà il vescovo di Valva e Sulmona, Angelo Spina, insieme a Don Renato, parroco di Roccacinquamiglia. In previsione del grande afflusso di studenti e amici, la preside dell’istituto Alberghiero di Roccaraso, Maria Paola De Angelis, ha predisposto l’istallazione di alcune tensostrutture e gazebo che serviranno a proteggere dalla pioggia e dal maltempo previsto tutti gli studenti e le persone che non riusciranno ad entrare nella piccola chiesa della frazione.