Brexit: accordo Londra-Bruxelles. «Status speciale per il Regno Unito»
L’English dinner (la cena inglese), come è stata apostrofata l’ultima plenaria dei capi di Stato e di governo riuniti per il secondo giorno del Consiglio europeo, si chiude con un’intesa che «rafforza lo status speciale del Regno Unito nell’Ue, che è legalmente vincolante e irreversibile», ha spiegato il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, riporta “Il Corriere della Sera”.
Sull’accordo si esprimeranno i cittadini britannici nel referendum di giugno
Viene riconosciuto il libero movimento dei lavoratori come parte integrante dell’Unione e del mercato interno, tuttavia gli Stati Ue — dunque non solo Londra — avranno il diritto di negare i sussidi per i lavoratori comunitari per i loro primi quattro anni nel Paese e potranno applicare il cosiddetto «freno di emergenza» per i nuovi arrivati per un periodo di sette anni. Viene poi introdotto un sistema di indicizzazione a livello europeo con effetti sui pagamenti degli assegni familiari per i lavoratori i cui figli vivono in un altro Stato Ue, che entrerà in vigore immediatamente per i nuovi richiedenti, e dal primo gennaio 2020 per tutti.
Addio welfare automatico ai cittadini comunitari nei primi 4 anni
È stato enunciato il «mutuo rispetto e la sincera collaborazione» tra i Paesi dell’eurozona e quelli che non hanno adottato la moneta unica. Ma viene anche stabilito che le misure adottate in caso di emergenza o di crisi per garantire la stabilità dell’Eurozona non devono comportare un coinvolgimento finanziario da parte dei Paesi non-euro o che non partecipano all’Unione bancaria. Così come la messa in atto di misure, inclusa la supervisione o la risoluzione delle istituzioni finanziarie, per preservare la stabilità dei Paesi che usano un’altra moneta è di competenza delle autorità di quello Stato, ma le Authority europee di controllo continueranno ad avere competenze anche sulla City.
Londra ha chiesto e ottenuto meno burocrazia per le piccole e medie imprese
Viene stabilito come un «obiettivo essenziale» dell’Unione la creazione di un mercato interno in cui la libera circolazione dei beni, delle persone, dei servizi e dei capitali sia “assicurata”. Per raggiungere questo scopo e generare crescita e occupazione l’Unione Europea deve «aumentare la competitivita». È dunque necessario procedere verso una migliore regolazione, con una riduzione del fardello burocratico che vuoi dire anche riduzione dei costi amministrativi soprattutto per le piccole e medie imprese.
Londra sarà un “membro speciale” dell’UE: niente integrazione politica
Viene riconosciuto al Regno Unito il suo «status speciale» e non gli verrà richiesta un’ulteriore integrazione politica nell’Unione Europea esentandolo da quanto menzionato nei Trattati. Le eventuali modifiche a questo punto potranno avvenire solo attraverso un cambiamento dei medesimi Trattati.