Bertolaso rinuncia: a Roma in campo (per ora) solo Storace e Marchini
Il colpo di scena sulle elezioni per il Campidoglio arriva in tarda serata: Guido Bertolaso si ritira dalla corsa. È stato lui stesso ad annunciarlo, con una lettera spedita a Silvio Berlusconi. L’ex capo della Protezione civile, che pure si era detto disponibile a candidarsi a sindaco di Roma per il centrodestra, parla esclusivamente «di motivi personali» e ringrazia comunque per «la generosa proposta». La rinuncia di Bertolaso sembra spalancare le porte alla candidatura di Alfio Marchini, comunque in campo con una sua lista civica. L’imprenditore, che già nel 2013 corse per conquistare Palazzo Senatorio, oggi si propone come «federatore» del centrodestra. Ma, nel tempo, ha cambiato obiettivo e strategia: ora il suo modello di riferimento è l’esperienza di «Ciudadanos», in Spagna.
Marchini: «Sono a destra di Storace e a sinistra del Pd…».
«Nel senso – spiega a “Il Corriere della Sera” – che bisogna essere liberali in economia ma attenti a chi ha più bisogno». Ma il secondo concetto è molto netto: «Magari sono un visionario come Silvio Berlusconi ma se il centrodestra va unito alle comunali di Roma può anche vincere al primo turno». Che si passi per le primarie o meno è diventato un dettaglio: «Le puoi chiamare — dice l’imprenditore — “Pippo, Pluto o Paperino”, si possono fare all’americana o all’amatriciana… Ma bisogna mettere insieme identità diverse intorno a un programma». Vincere, ma con chi? «Il Pd è sempre autoassolutorio. I Cinque Stelle sono convinti della loro presunta superiorità. E poi c’è una prateria, un campo non omogeneo fatto da persone come me. Storace, Meloni sicuramente con storie diverse».
Più Forza Italia di Berlusconi e la Lega di Salvini, col quale Marchini avrebbe già stretto dei patti
Proprio quei partiti che «Arfio», come lo chiamano a Roma, aveva allontanato quasi con disprezzo all’inizio della sua campagna. Posizione che aveva fatto imbufalire gran parte degli esponenti del centrodestra. Tutti tranne Andrea Augello, senatore ex Ned, primo sponsor di Marchini. Ma l’imprenditore riuscirà a passare come candidato unico? Storace è contrario («è un ingegnere rosso»), Meloni non ha gradito i colloqui tra l’imprenditore e Salvini e sta di nuovo valutando se scendere in campo. Forza Italia è spaccata: un pezzo (vedi Gasparri) con Marchini, un altro teme la rottura con Fdl che si ripercuoterebbe su tutta Italia. Ma Marchini va avanti: se gli va male, il prossimo obiettivo è lanciarsi sul nazionale. Che pensi di essere lui il nuovo Cavaliere? Per ora, di berlusconiano, ci sono gli auguri «in diretta» alla mamma che compie gli anni. È un inizio.