Turchia, ennesima strage in mare: una ventina di morti, tra cui tre bambini
L’ennesima strage in mare, con tre bambini morti, vittime del cinismo degli scafisti e della disperazione di chi si imbarca in condizioni impossibili. È di 21 morti il bilancio del naufragio di un barcone di migranti diretto all’isola greca di Lesbo, avvenuto la scorsa notte al largo della Turchia. Lo riferiscono media locali, secondo cui la gendarmeria di Ankara ha recuperato i corpi in due diverse località della costa egea, Ayvalik e Dikili. I corpi sono stati trovati in diverse località a distanza di circa 40 km. Al momento le persone soccorse sono 68, alcune salvate in mare dai guardacoste turchi mentre altre erano riuscite a salire su alcuni frangiflutti. I migranti identificati finora sono di nazionalità irachena e algerina. Una delle due imbarcazioni partita da Smirne si è capovolta in mare a causa delle pessime condizioni meteorologiche, riportano i media turchi.
Più controlli alle frontiere
Ora tutti pensano di nuovo alla cchiusura delle frontiere, con la sospensione di Schengen. Il commissario agli Affari interni e all’immigrazione Dimitris Avramopoulos ha invitato i rappresentanti dei governi di Svezia, Danimarca e Germania per “coordinare al meglio la gestione comune della pressione migratoria”. Lo ha annunciato il portavoce dell’esecutivo di Bruxelles Margaritis Schinas. La riunione di domattina a Bruxelles segue la decisione dei governi svedese e danese di reintrodurre i controlli alle frontiere in deroga temporanea a Schengen.