Tronca darà i soldi ai dipendenti comunali, “ma serve più produttività”
Il commissario ha una pista per risolvere il caso. O meglio ha «un’idea» da seguire per sbloccare il problema dei salari accessori dei 23mila dipendenti capitolini. Ma dal suo ufficio al primo piano del Campidoglio, Francesco Paolo Tronca sa che questa è una partita che si vince con la strategia, e quindi misura e lima le parole. E premette: «La parte accessoria non è una regalia, deve essere agganciata a criteri di produttività». Tronca ammette che la sua «è una corsa contro il tempo»: entro la settimana – spiega “Il Messaggero” – gli uffici dovranno compilare le buste paga, a fine mese è programmato uno sciopero generale che avrebbe effetti devastanti per i servizi della Roma giubilare.
«Il personale merita questa parte di stipendio accessorio ma va agganciata alla produttività»
Allo stesso tempo, rivendica, una certa «discontinuità nelle relazioni sindacali» rispetto a chi lo ha preceduto (ieri ha incassato l’ok dei sindacati a differire lo sciopero di Atac previsto per mercoledì). L’ex prefetto di Milano si tiene alla larga dalla politica e non commenta il silenzio di questi giorni dei parlamentari romani sui salari: «Abbiamo lavoriamo al meglio». Frase a libera interpretazione, perché non prosegue con i commenti e non glossa: «Sono un tecnico, non spettano a me certe valutazioni». Commissario Tronca, allora come risolverà il problema dei salari accessori? «Io sto lavorando a un tipo di percorso preciso. Vedremo quali risultati porterà il mio lavoro. Gli approfondimenti dei nostri uffici sono stati fatti, ora siamo in una fase di verifica. Se ci sarà un riscontro positivo, inizierò una corsa contro il tempo per venire incontro alle esigenze del personale».
Amministrativi, vigili e maestre sono pronti a bloccare Roma.
«Non possiamo nasconderci: i dipendenti capitolini hanno un ruolo importante, data la peculiarità della città in cui lavorano e il periodo giubilare. Abbiamo un’idea e la stiamo approfondendo. Per me la questione del salario accessorio è prioritaria». E le ricadute potrebbero essere pesantissime per una città già stressata da mille disservizi pubblici, non trova? «Senza dubbio: serve una prospettiva che possa mettere Roma al centro d’Italia, nel ruolo di Capitale che le compete». Pensa a un modello Roma per i dipendenti pubblici? «Non sbilanciamoci: adesso occorre pensare alla Capitale». Il ministero dell’Economia è pronto a chiedere anche gli arretrati. E cioè la parte accessoria distribuita a pioggia in passato. Pensa anche a una sanatoria? «Io intanto mi sto occupando di come sbloccare la vicenda d’ora in avanti, naturalmente in parallelo il mio staff sta verificando tutto il resto». C’era bisogno di aspettare l’arrivo del prefetto Tronca per risolvere questa vertenza? «Si dia lei una risposta. Questo è un problema che mi sono trovato sul tavolo, ho capito fin dall’inizio l’importanza del tema. Con i sindacati abbiamo attivato fin da subito un confronto: è il padre di tutti i temi per la macchina capitolina». Siamo arrivati a questo punto perché per troppi anni ci sono stati premi a pioggia. «Sono convinto che il personale del Campidoglio meriti questa parte di salario accessorio. Non è una regalia, ma deve essere agganciato alla produttività. Introducendo elementi non solo di equità ma anche di modernità e di valorizzazione dell’impegno dei dipendenti».