Svezia esasperata dai crimini dei rifugiati: scattano 80mila espulsioni

28 Gen 2016 12:48 - di Laura Ferrari

La Svezia intende espellere fino a 80.000 richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, ha annunciato il ministro degli Interni citato dalla Bbc. Anders Ygeman ha spiegato che voli charter saranno utilizzati per deportare i migranti nell’arco di diversi anni. Circa 163.000 migranti e rifugiati hanno chiesto asilo in Svezia nel 2015 – ricorda la Bbc -, il numero più alto pro capite in Europa (ma la vastità del territorio lo consente dato gli appena nove milioni di abitanti per una nazione più grande dell’Italia ndr) : dei circa 58.800 casi trattati l’anno scorso, il 55% delle richieste sono state accettate. La Svezia a inizio settimana è diventata l’ultimo di una serie di paesi europei che hanno registrato tensioni sul fronte di episodi di violenza legati ai migranti: un richiedente asilo di 15 anni è stato arrestato vicino Goteborg dopo aver ucciso a coltellate una ventiduenne dipendente di centro di asilo.

Svezia sotto choc per la ragazza uccisa da un profugo

Proprio il caso dell’accoltellamento della volontaria svedese Alexandra Mezher ha infiammato gli animi dell’opinione pubblica svedese. Sui media scandinavi è partita una campagna di stampa contro l’atteggiamento lassista e buonista dei politici svedesi, che hanno consentito a molti immigrati di approfittare delle maglie larghe della politica dell’accoglienza. Come denuncia la madre di Alexandra, la 22enne volontaria svedese era costretta ad accudire nel turno di notte decine di migranti nel centro accoglienza riservato a minori di 18 anni, ma la realtà sarebbe stata ben diversa. «Mia figlia si lamentava del fatto che pochi dei rifugiati fossero effettivamente minorenni. Sono grandi e grossi, altro che minorenni. Si spacciano per minorenni per godere dei benefici concessi dalle autorità svedesi». A proposito del profugo che l’ha uccisa, che si è dichiarato 15enne e dichiara di provenire dalla Somalia, il processo è appena cominciato, ma silenziato dalle autorità svedesi che non vogliono infiammare ulteriormente gli animi esasperati della popolazione. Un atteggiamento analogo a quello che ha portato a insabbiare gli stupri di massa di Capodanno (analoghi a quelli di Colonia) avvenuti in un alcune località svedesi.

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