Ecco l’ultima: «I telegiornali italiani parlano poco di gay, trans e lesbiche»
Sul piccolo schermo si parla poco dei gay, è questa un’altra notizia che scatenerà le ire delle associazioni omosessuali. Non c’è par condicio, quindi. Le questioni relative alle persone o al mondo Lgbt «sono marginali nell’agenda dei telegiornali italiani»: dal primo gennaio del 2005 al 31 dicembre 2014 sono state trasmesse dai principali tg nazionali 1.469 notizie relative a questo mondo, si tratta dello 0,3 per cento del totale. È quanto rileva l’Osservatorio di Pavia Media Research nell’indagine illustrata in occasione della conferenza stampa di presentazione dei Diversity Media Awards, gli Oscar contro la discriminazione promossi dall’associazione Diversity.
Il mondo gay e trans? «Soprattutto a traino della politica»
L’analisi evidenzia come gli eventi Lgbt superino la soglia di notiziabilità «soprattutto a traino della politica», come ha spiegato la ricercatrice, Monia Azzalini, dell’Osservatorio sui media di Pavia. I picchi di attenzione corrispondono, come ad esempio nel 2009, allo scandalo che ha coinvolto l’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e alcune trans. Nel 2007 e nel 2013 al dibattito sulle unioni civili. La comunità Lgbt entra direttamente nei notiziari in occasione di eventi come il Gay Pride, a far notizia sono i diritti civili con il riconoscimento di unioni o matrimonio tra persone dello stesso sesso, che rappresenta il 28,9 per cento delle 1.469 notizie date dal 2005 al 2014. Nel primo semestre del 2015 il trend è in crescita: sono state registrate 142 notizie Lgbt, pari allo 0,7 per cento del totale.