Incinta, va in ospedale con forti dolori ma la mandano a casa. Il feto muore
Ancora un bambino morto prima di venire alla luce. Ancora una famiglia sotto choc. Ancora un’inchiesta intestata a un caso di presunta malasanità. Ancora dolore. Ancora una Procura al lavoro, questa volta è quella di Vibo Valentia, che ha aperto un’inchiesta sulla morte del feto dopo che la mamma, una donna di 28 anni, ha avuto dolori addominali e, presentatasi in ospedale, dopo la visita è stata rimandata a casa. Le indagini dei carabinieri sono dirette dal Procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo, e dal sostituto Claudia Coluccio, che hanno disposto l’acquisizione della cartella clinica e degli accertamenti clinici fatti dall’inizio della gravidanza. La Procura della repubblica ha disposto anche l’autopsia, che sarà eseguita dall’anatomopatologa Katiuscia Bisogni.
Donna incinta va in ospedale per i dolori ma la rimandano a casa
Dopo i quattro precedenti che, da Torino a Brescia, passando per Bassano del Grappa e Verona, hanno escluso responsabilità accreditabili alle strutture ospedaliere, si è verificato in queste ore il caso della mamma di Vibo, rimandata a casa dopo essersi presentata in ospedale accusando forti dolori addominali e a cui, pochi giorni dopo, hanno dato la notizia della morte del figlio che portava in grembo. Un dramma vissuto da una donna giovane, sana, e a cui quelle fittte lancinanti devono aver fatto pensare che qualcosa non andava. Così, allertata e dolorante, il giorno di Santo Stefano si è presentata in ospedale per sottoporsi a degli accertamenti da cui pure sembra fosse emersa una sofferenza fetale. Rimandata a casa, giovedì mattina la donna – sempre dolorante – è poi tornata nuovamente a farsi visitare, ma quel punto in ospedale non hanno potuto far altro che riscontrare e comunicare la morte del feto: da cui il cesareo e, quindi, la denuncia presentata dai genitori ai carabinieri, che hanno avviato le indagini.
Muore il feto: la denuncia e l’inchiestra della Procura
Nella denuncia la ventottenne ed il marito, assistiti dall’avvocato Aldo Currà, chiedono di poter accertare eventuali responsabilità da parte dei medici che l’hanno seguita durante la gravidanza. Il 26 dicembre scorso, infatti, la donna aveva avvertito dei dolori addominali ma, dopo gli accertamenti i medici l’hanno rimandata a casa tranquillizzandola. E quando nelle ultime ore la donna ha avvertito nuovamente quei dolori addominali ed è tornata in ospedale, al pronto soccorso i medici di turno si sono accorti che il feto era ormai morto. La gestante è stata a quel punto immediatamente ricoverata e sottoposta al parto cesareo. come reso note in questi giorni, nei casi delle quattro donne incinte morte insieme ai loro piccoli alla fine di dicembre, gli esiti delle ispezioni realizzate dalla task force voluta dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin hanno scagionato medici e nosocomi da responsabilità nell’accaduto. Chissà la verità di questo ennesimo lutto cosa decreterà…