Ilva, il bel gesto della poliziotta che stringe la mano a un manifestante
Terzo giorno di proteste a Genova per i lavoratori dello stabilimento Ilva di Cornigliano iscritti alla Fiom che manifestano a difesa dell’Accordo di Programma firmato nel 2005 che a fronte della chiusura della lavorazione a caldo prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali e di reddito. La Fiom teme che con la vendita di Ilva l’Accordo venga disconosciuto. Con i lavoratori Ilva hanno scioperato anche i dipendenti di altre aziende metalmeccaniche. Il corteo che da Cornigliano ha raggiunto il centro della città e la prefettura, è stato bloccato da blindati delle forze dell’ordine in Lungomare Canepa, la strada principale di accesso al centro. Almeno 500 i manifestanti hanno aperto il corteo con lo striscione “Pacta servanda sunt Ilva Genova”. «Vergogna – gridano i lavoratori – il diritto di scioperare per il lavoro viene impedito dalle forze dell’ordine”. In corteo anche mezzi pesanti. In molti hanno gridato “Se non c’e lavoro c’e agitazione”.
Poi è arrivato un segno di distensione tra manifestanti e polizia. Una funzionaria di polizia si è tolta il casco e ha stretto la mano alcuni lavoratori. Davanti a questo gesto i lavoratori, che erano arrivati faccia a faccia con gli agenti in tenuta antisommossa, hanno fatto un passo indietro. Poi la polizia ha tolto i blindati che bloccavano il corteo dei lavoratori dell’Ilva di Genova e gli operai hanno potuto riprendere la marcia verso la prefettura. La svolta è stata frutto di una mediazione tra questura, prefettura e lavoratori che hanno accettato di procedere in corteo senza i mezzi pesanti usati in fabbrica.