Strage del Cairo, l’Isis non c’entra: “attacco portato da ex dipendenti licenziati”
Terrore in Egitto: sono diciotto i morti per l’attacco con molotov in un locale al centro del Cairo. Secondo le prime indagini si tratterebbe della vendetta di ex dipendenti del nightclub che erano stati licenziati, ma non si esclude nessuna pista.
Egitto, strage con molotov in un nigthclub
La dinamica è ancora poco chiara. Verso le 6, le 7 del mattino, due uomini in moto si sono avvicinati al nightclub al-Sayyad (“il cacciatore”) che si trova nel quartiere centrale di Agouza, nei pressi delle piramidi, e hanno lanciato la molotov. Gli occupanti sono morti bruciati o soffocati. Il locale, che è anche un ristorante, si trova in un seminterrato e non ha vie di fuga. La notizia è stata resa nota dalle forze dell’ordine.
L’accusa del proprietario: sono ex dipendenti licenziati
Il consigliere Ahmed el-Bakli della procura, ha reso noto la tv di Stato, ha dichiarato che il «proprietario del locale accusa due suoi ex dipendenti che erano stati licenziati». Il proprietario del locale è il sottosegretario al ministero della Cultura egiziano Essam Hamed Sous. Per fonti della polizia il lancio dell’ordigno sarebbe avvenuto «dopo una lite tra i dipendenti del club e un gruppo di giovani». Il proprietario del locale ha aggiunto che un «litigio sarebbe scoppiato tra alcuni lavoratori del nightclub e gli assalitori che volevano entrare al suo interno. Una volta cacciati i malviventi si sono ripresentati e hanno lanciato l’attacco» con molotov davanti alla porta di ingresso, che ha causato un enorme incendio che ha impedito ai frequentatori di potere scappare. L’agenza Mena cita un funzionario della sicurezza anonimo secondo il quale sarebbero stati tre uomini in motocicletta a lanciare la molotov. Il sito del quotidiano Alyoum7 ha pubblicato le prime foto dell’attacco e un video dove si vede il locale dall’esterno in fiamme e gli artificieri che cercano di spegnere l’incendio. Il locale sarebbe stato distrutto completamente.