Iraq, l’Isis in fuga da Ramadi. I governativi a un passo dalla riconquista

27 Dic 2015 14:15 - di Ezio Miles
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Le sorti militari dell‘Isis cominciano a volgere al peggio. Sia in Siria sia in Iraq. E questo a dispetto del tracotante annuncio di Al Baghdadi di ieri 26 dicembre. Il “Califfo” ha annunciato che i raid aerei non avrebbero indebolito lo Stato islamico, che si sarebbe addirittura “rafforzato”. Si è chiaramente trattato di una rabbiosa manifestazione di debolezza. Perché la realtà di queste ore è ben diversa. Se in Siria le milizie con la bandiera nera sono sepolte sotto il diluvio di bombe scatenato dalle forze aeree russe, è in Iraq che l’Isis sta cominciando a perdere le battaglie di terra. Le truppe irachene sono infatti entrate nell’ex complesso governativo di Ramadi strappandolo all’Isis. Lo riferiscono fonti alla Bbc, Poi l’annuncio. “Tutti i combattenti di Daesh se ne sono andati. Non vi è alcuna resistenza”, ha detto il portavoce militare Sabah al-Numan. La fuga dei jihadisti è stata constatata dai soldati che sono penetrati nel compound dopo ore spese nella bonifica dell’area circostante da mine e ordigni espolosivi.

L’offensiva in Iraq

Si ritiene che i jihadisti siano fuggiti a nordest della città. La città, nella provincia di Al Anbar, era caduta nelle mani dei jihadisti lo scorso maggio. Le truppe governative hanno lanciato martedì scorso un’offensiva in Iraq. L’oboettivo principale era proprio Rmadi, al fine di strapparla all’Isis e nella serata del 26 erano riuscite a penetrare il centro della città. L’avanzata dell’esercito, sostenuta dall’artiglieria irachena e da raid aerei della Coalizione a guida Usa, viene però rallentata dalle mine disseminate dai miliziani dello Stato islamico.

Cinque miliziani Isis decapitati in Afghanistan

I gruppi dell’Isis sono in difficoltà anche in Afghanistan. Milizie afghane denominate Forze di rivolta del popolo hanno catturato e decapitato cinque militanti dell’Isis nella provincia orientale di Nangarhar, esponendo le teste mozzate sul ciglio della strada che collega i distretti di Achin e Ghani Kheil. Lo ha comunicato il capo del distretto di Achin, Haji Ghalib. Lo stesso Ghalib ha indicato che ieri 26 dicembre, per tutta la giornata, milizie e militanti dell’Isis si sono scontrati, con un bilancio di numerosi morti da entrambe le parti.

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