Gli ex compagni della Boschi per la sfiducia: il conflitto d’interessi c’è

17 Dic 2015 17:33 - di Adele Sirocchi

I deputati di Sinistra italiana, il gruppo che raccoglie alcuni transfughi del Pd in prima linea nella polemica anti-Renzi come Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre, voterà la sfiducia al ministro Boschi alla Camera. Un gesto di rottura più che altro simbolico, visto che i numeri garantiscono la maggioranza renziana a Montecitorio. “Da giorni abbiamo chiesto – dice il capogruppo di Sinistra italiana, l’ex Sel Arturo Scotto – che il ministro riferisse in Aula per spiegare che cosa è successo, se c’era conflitto di interessi ammesso dalla scelta di non partecipare ai consigli dei ministri sul tema delle banche. Nessuna risposta è arrivata”. Inoltre, secondo Sinistra italiana, “le misure decise dal governo sono largamente insufficienti e foriere di rischi per il sistema finanziario e bancario. Noi pensiamo che il governo debba rimuovere il conflitto di interessi, avevamo presentato una mozione di censura per affrontare il tema. Avremmo preferito un percorso più lineare, che il Parlamento discutesse con il ministro sugli errori. Hanno deciso la sfiducia e un partito che non ha mai votato la fiducia al governo, non vota la fiducia al ministro”.

La posizione di Fratelli d’Italia

La mozione contro la Boschi sarà votata anche da Fratelli d’Italia, il cui capogruppo alla Camera, Fabio Rampelli, ha spiegato che il suo gruppo ha presentato una mozione di sfiducia a Renzi (“responsabile di aver favorito le speculazioni su alcuni istituti di credito e di aver condannato a morte i risparmiatori di altri”) e che voterà anche la sfiducia al ministro Maria Elena Boschi “perché siamo lineari e non ha senso chiedere che il governo vada a casa e poi non essere disposti a mandare a casa un suo solo ministro”. Rampelli non ha mancato di criticare il M5S per il suo atteggiamento (il partito di Grillo ha optato per la sfiducia alla Boschi e non per quella a Renzi, posizione che impegna invece l’intero centrodestra): “Dobbiamo constatare che il M5S ha commesso un grave errore impedendo alla Camera di discutere e votare domani anche la mozione di sfiducia a Renzi presentata dal centrodestra. La lettura è immediata: i 5 stelle incassano il giudice costituzionale e salvano Renzi”.

 

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