Giubileo o “via Crucis”? Il percorso dei pellegrini è ancora un cantiere aperto

7 Dic 2015 16:45 - di Marzio Dalla Casta

Al momento del suo via, tra poche ore, il Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco – almeno sotto l’aspetto delle opere pubbliche che ne avrebbero dovuto consentire una fruizione più ordinata e tranquilla – è ancora un’incompiuta. Dei 31 cantieri previsti, infatti, solo diciotto risultano effettivamente avviati. E, di questi, sono molti quelli tuttora aperti. È racchiusa in queste scarne cifre la pesante eredita di Ignazio Marino in uno con le incessanti polemiche, tutte interne al Pd e alla sinistra, che ne hanno preceduto e accompagnato le dimissioni. La patata bollente è ora nelle mani del commissario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, quotidianamente impegnato in sopralluoghi e verifiche dei lavori in corso. Solo poche ore fa ha visitato uno dei cantieri del Giubileo, a Borgo Santo Spirito, ancora aperto alla vigilia del grande evento. «Io e il mio staff – ha rivelato – stiamo lavorando h24 -. Roma è davvero diventata un grande cantiere».

Il commissario Tronca: «Su 31 cantieri 18 sono ancora aperti»

Giusto, peccato però che il «grande cantiere» doveva cessare di essere tale prima dell’avvio del Giubileo. L’obiettivo è stato invece clamorosamente mancato. Lo spiega bene l’ingegner Roberto Botta, capo del dipartimento Lavori pubblici del Comune di Roma: «I diciotto cantieri – ha assicurato il dirigente capitolino – sono stati tutti avviati nelle scorse settimane. Domani ce ne sarà più di qualcuno chiuso, ma non integralmente, nelle partiti più adiacenti al Vaticano».

Alcuni eventi del Giubileo posposti all’ultimazione dei lavori

Dalle oneste parole di Botta, più che un Giubileo i pellegrini dovranno prepararsi ad affrontare un via crucis. Se, infatti, Largo Giovanni XIII è praticamente  pronto, su tanti altri percorsi pedonali protetti come quello su via della Conciliazione o i marciapiedi di Borgo Angelico, il marciapiede destro allargato di via del Banco di Santo Spirito, i pellegrini «purtroppo troveranno ancora lavori in corso e gente che lavora». Una situazione di evidente difficoltà che ha costretto i responsabili a spostare le date più importanti dell’Evento all’ultimazione dei cantieri. A richiedere più tempo – spiega ancora Botta – sono le lavorazioni complesse «come la posa dei selci e lavori minuti che non si possono fare con le macchine ma richiedono gli operai chinati a terra. In alcuni casi abbiamo fatto anche lavori notturni, ma non è possibile ovunque per le lamentele dei residenti».

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