Le Pen stravince nei sondaggi: ipotesi patto sinistra-Sarkozy per fermarla

12 Nov 2015 8:57 - di Laura Ferrari

Di fronte a quella che si profila come l’ipotesi di una disfatta storica, il passaggio non più di una ma addirittura di due regioni francesi sotto il controllo del Front National, il Partito socialista sta pensando a una fusione elettorale fra liste di destra e di sinistra fra il primo e il secondo turno per erigere una barriera all’avanzata del partito di Marine Le Pen. È proprio la presidente ad essere data dai sondaggi come sempre più probabile vincente delle elezioni regionali di dicembre nel Nord-Pas-de-Calais-Picardie. E quella che per il Fn avrebbe potuto essere una vittoria storica – quella della nipote Marion Marechal-Le Pen nel Paca (Provenza-Alpi-Costa azzurra), quasi certa stando ai sondaggi – rischierebbe di diventare con due regioni un trionfo per l’estrema destra.

Il Front National di Le Pen può conquistare due regioni

Secondo Le Monde, il primo ministro Manuel Valls avrebbe confidato ad alcuni stretti collaboratori che non esclude di fare una proposta al candidato della destra dei Republicains, Xavier Bertrand, se alla sera del primo turno, il 6 dicembre, il risultato del Front National fosse molto alto. Questo perché la certa desistenza del rappresentante della gauche, il socialista Pierre de Saintignon, non basterebbe a impedire una vittoria del FN. Le Monde nota anche, però, che a destra l’idea di una fusione delle liste non è mai stata neppure presa in considerazione, a livello ufficiale. Anche per evitare scivoloni in una campagna elettorale difficilissima e che la Le Pen continua ad impostare sull’accusa a gauche e destra di essere la stessa cosa (le chiama UMPS, unione del vecchio nome del partito di Sarkozy, UMP, con il PS). «Una fusione – ha detto il candidato dei Republicains, Bertrand – darebbe argomenti alla Le Pen. Se lo faremo, le regaleremo 10 punti». Il presidente del partito, Nicolas Sarkozy, è anche lui contrario a parlare pubblicamente di fusione delle liste. Preferisce, secondo Le Monde, la politica dei «piccoli segnali» agli elettori di gauche, come il ritiro della candidata Nadine Morano (per lo scivolone sui francesi di razza bianca) o la partecipazione, oggi anniversario dell’armistizio del 1918, alle cerimonie commemorative al fianco del presidente Francois Hollande.

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